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ECCO CHI ODIAVA LADY D

Anna, la principessa nemica
che le invidiava la popolarità

Anna, la principessa nemica che le invidiava la popolarità

Lady Diana

La vera nemica di Lady Diana all’interno della Royal Family? Non era la regina Elisabetta e nemmeno Camilla, che poi successivamente ha approfittato alla grande del suo divorzio. Ma piuttosto la principessa Anna, una cognata che proprio non la poteva sopportare. Un pettegolezzo non nuovo in effetti. Ora però è stato rilanciato dallo storico e biografo britannico Robert Lacey, autore del libro “Battle of Brother” che ricostruisce i dissidi del passato. Quando nacque Peter Phillips, primogenito di Anna e di Mark Phillips, la principessa chiese al fratello Carlo di fare da padrino al figlio e lui accettò. Il patto tra di loro era che alla nascita del suo primo figlio, il favore sarebbe stato ricambiato ma così non successe. Anna non è mai stata la madrina di William, perché sarebbe stata Diana a bloccare questa scelta. E così 39 anni fa ha deciso di non presentarsi nemmeno al battesimo del nipote più piccolo, Harry che ebbe ben sei tra padrini e madrine ma non la zia.

Ma quali sono le cause di tanto distacco? Secondo Lacey, Anna rimproverava alla cognata di essere troppo distaccata dalla vita di corte, preferendo restare più in disparte quando si trattava di impegni ufficiali. Ma il vero motivo in realtà sarebbe da ricercare nella popolarità massiccia di Lady D., quella che Anna non aveva e le invidiava. Ecco perché lo scrittore sdogana un soprannome dato dalla figlia della regina alla moglie di Carlo: “The Dope”, cioé l’idiota. Una frattura che è diventata ancora più evidente il giorno della morte di Diana. Molti rimproverarono alla regina di essere rimasta per giorni nel castello di Balmoral, in Scozia, invece di spostarsi subito a Londra. Ma Anna, in un’intervista del 2017 a Itv, la difese così spiegando che aveva preferito restare con i suoi due nipoti ancora giovani: «Mia madre fece l’unica cosa che c’era da fare in quel momento. Mia madre era ferita dall’accrescere dei sentimenti negativi contro di lei, ma restare a Balmoral era l’unica cosa da fare per il bene dei ragazzi. L’alternativa era portarli Londra in tutta quella baraonda».

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