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Grande mostra alla Guggenheim

Marcel Duchamp: l'arte della duplicazione come rivoluzione

Ecco perché l'evento a Venezia è di quelli assolutamente da non perdere

Marcel Duchamp: l'arte della duplicazione come rivoluzione

L'arte e la sua relazione con la duplicazione e l'originalità sono al centro di una mostra straordinaria alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. La mostra, intitolata "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" offre una profonda esplorazione di come un artista visionario abbia sfidato le norme del mercato e della tradizione nel corso del secolo scorso.

Nello stesso periodo, dagli anni ’30 il filosofo tedesco Walter Benjamin nel suo saggio “L’opera d’arte nell’epoca della riproducibilità tecnica” considera come l’opera d’arte abbia perso il suo carattere primigenio sacro e religioso cioè l’aura che la caratterizzava ed informava ed è diventata uno strumento per influenzare direttamente la vita quotidiana e il comportamento delle persone. In definitiva Benjamin analizza come la riproducibilità tecnica dell’arte abbia ridefinito il suo significato, influenzando profondamente sia la produzione che la fruizione artistica nella società di massa del XX secolo.

In questa temperie artistico-culturale e filosofica Marcel Duchamp (1887-1968), uno dei più influenti artisti del XX secolo, è stato un pioniere nell'affrontare il concetto di duplicazione come forma d'arte. La sua famosa affermazione, "Un duplicato o una ripetizione meccanica ha lo stesso valore dell'originale," incarna la sua filosofia artistica. La mostra, curata da Paul B. Franklin, espone una selezione di circa sessanta opere realizzate da Duchamp tra il 1911 e il 1968, offrendo uno sguardo approfondito sulla sua audace esplorazione dell'originalità e della copia.

La mostra è organizzata in diverse sezioni tematiche che guidano il visitatore attraverso il percorso artistico di Duchamp. Si inizia con la sezione "Origini, originali e somiglianze di famiglia," che esplora le radici delle opere dell'artista. Si prosegue con "la magia del facsimile," che mette in evidenza come Duchamp abbia trasformato la duplicazione in una forma d'arte magistrale. La sezione "copie autentiche" delinea il concetto di originalità nella mente di Duchamp, mentre "clonare il sé" e "vestire l'altro" esplorano la sua capacità di reinventarsi costantemente come artista.

Un elemento chiave della mostra è la rappresentazione della complessità dell'approccio di Duchamp, che annunciò a soli 31 anni la sua decisione di non dipingere più, ma continuò a essere creativo per cinquant'anni, spesso sfidando le convenzioni dell'arte tradizionale. Duchamp ha ribaltato i canoni dell'arte e del mercato, evidenziando che una copia meccanica può avere lo stesso valore di un'opera originale.

Tra le opere iconiche presentate nella mostra, ci sono "Nudo (schizzo)" e "Giovane triste in treno" (1911-12), insieme a "Rrose Selavy (Scatola in valigia)" (1935-1941), che rappresenta un'importante pietra miliare nel percorso artistico di Duchamp. La mostra include anche opere meno conosciute provenienti dal lascito dell'artista e da collezioni private, tra cui quelle del collezionista veneziano Attilio Codognato.

Un aspetto significativo di questa mostra è il rapporto personale tra Marcel Duchamp e Peggy Guggenheim. L'artista conobbe Peggy nel 1923, e dalla loro amicizia nacque una collaborazione che portò all'apertura della Guggenheim Jeune a Londra e alla creazione della collezione. Il 1941 segnò un punto di svolta con l'acquisto del primo esemplare dell'edizione deluxe di "Scatola in una valigia," un'opera che simboleggia il filo conduttore che unisce tutte le espressioni e i lavori di Duchamp.

La mostra si conclude con una sezione dedicata allo studio e al restauro delle opere, un processo delicato affidato al dipartimento di conservazione della Collezione Peggy Guggenheim e all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

"Marcel Duchamp e la seduzione della copia" offre al pubblico un'opportunità straordinaria di immergersi nel mondo di un artista che ha ridefinito il concetto di originalità nell'arte. La mostra invita a riflettere sulla natura dell'arte in un'epoca in cui la riproduzione tecnica e digitale e l’avvento dell’intelligenza artificiale hanno reso il tema della duplicazione più rilevante che mai.

In definitiva, "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" rappresenta un'opportunità unica per immergersi nell'universo di un artista che ha sfidato le convenzioni dell'arte, e che ha dimostrato che la duplicazione può essere essa stessa un'opera originale. La mostra è un omaggio a Duchamp, un ritorno alle sue radici artistiche e un'occasione per il pubblico di riflettere sul significato dell'arte .

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