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I conti della musica

Sanremo, quanto paga la Rai per ogni cantante? Le case discografiche furiose

Il cachet del conduttore e dei suoi ospiti, i rimborsi agli artisti, la raccolta pubblicitaria e l'indotto

Sanremo, quanto paga la Rai per ogni cantante? Le case discografiche furiose

Vi siete mai chiesti quanto ci guadagna un cantante ad andare a Sanremo? E non certo in termini di popolarità, o di promozione, figuriamoci per i primi. Parliamo di cachet, che paradossalmente - in un Festival dove si paga per ogni cosa, dal produttore agli ospiti -, per quelli che dovrebbero essere i protagonisti, la Rai stanzia solo un rimborso spese. Andiamo a vedere le cifre.

Amadeus e gli altri

Partiamo dai dati noti: Amadeus, direttore artistico e conduttore, dovrebbe essere sui 70mila euro a puntata - e meno male che non lo pagano a ore, considerando quanto fa durare ogni serata -, mentre i coconduttori-ospiti, ossia Marco Mengoni, Giorgia, Lorella Cuccarini, Teresa Mannino dovrebbero essere sui 25mila euro a puntata. Fece eccezione l’anno scorso Chiara Ferragni, ma abbiamo visto come sta andando a finire, con l’interesse della Finanza. Anche Fiorello è una eccezione: anni fa, per imperversare, chiese 300mila euro. Quest’anno, si vedrà.

I cantanti

Ma parliamo dei cantanti. Per ogni artista in gara la Rai versa alle case discografiche un rimborso di 55mila euro, cui si aggiungono 3mila euro a testa per ogni altro componente se si tratta di un gruppo. Quindi, nel Volo, chi è il leader che vale 55mila e i gregari 3mila? Per i Ricchi e Poveri, rimasti in due, facile che i calcoli li faccia la brunetta (genovese) Angela.
A questi, spiega IlSole-24Ore, si aggiungono 4mila euro per la serata del venerdì - dedicata a cover e ospiti - che diventano 8mila se a esibirsi è un gruppo.

Ma, per l’appunto, si tratta di rimborsi spese, non di cachet. Le case discografiche, difatti, stimano il loro impegno per ogni artista in 100mila euro e chiedono alla Rai un ritocco alle tariffe.

«L’aumento dei costi per gli alberghi e il particolare impegno richiesto al personale», sottolinea Enzo Mazza, ceo di Fimi, l’associazione confindustriale del settore, «hanno fatto schizzare le spese. Il rimborso Rai non è più sostenibile per aziende che tengono in piedi tutto un indotto grazie agli investimenti sulle canzoni del Festival».

Indotto da sempre devoto a San Remo, che nel 2023 ha beneficiato la città ligure, calcola Ernst & Young, di complessivi 186 milioni considerando i quasi 1.200 occupati che orbitano attorno al Teatro Ariston fra accoglienza, eventi, media eccetera eccetera. Ma fa bene anche alla Rai stessa, se consideriamo che per questa edizione, che andrà in onda dal 6 all’11 febbraio, la raccolta pubblicitaria dell’emittente di Stato dovrebbe agevolmente superare i 56 milioni di euro.

Le major
Quanto sborsino le major, invece, è facilmente calcolabile osservando lo schieramento dei trenta artisti in gara: la Warner Music ha 12 concorrenti (da Annalisa a The Kolors e Loredana Berté), la Sony Music sei (tra gli altri Annalisa Amoroso, Il Volo, Renga & Nek), tre per la Universal Music (Mahmood, Emma e Dargen D’Amico) e due la Sugar (Sangiovanni e Negramaro) cui si aggiungono sei indipendenti con un artista ciascuno.

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