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24 febbraio 1525
18 Febbraio 2024 - 09:15
La storica battaglia di Pavia e la grande vittoria di Carlo V
La Battaglia di Pavia, svoltasi il 24 febbraio 1525, è stata uno degli eventi cruciali nel panorama delle guerre europee del XVI secolo. Questo epico scontro vide fronteggiarsi due giganti del Rinascimento europeo: l’imperatore Carlo V, alla guida delle forze imperiali, e il re di Francia Francesco I. Il contesto politico e militare dell’epoca era caratterizzato da una competizione acerrima tra le grandi potenze europee per il controllo del territorio e dell’influenza. Carlo V, appartenente alla casata degli Asburgo, stava emergendo come uno dei più potenti sovrani del continente, grazie alle sue vittorie militari e alla vastità dei suoi possedimenti che si estendevano dall’Europa all’America. Dall’altra parte, Francesco I, re di Francia, aspirava a consolidare il proprio dominio e a contrastare l’espansione dell’imperatore asburgico.
Possiamo capirlo, re Francesco: era stretto in mezzo ai dominii asburgici, il poveretto. Per lui la guerra contro Carlo V era di necessità vitale. Solo che, ahilui e ahinoi, scelse di farla proprio in Italia. Francesco I, desideroso di invertire il corso degli eventi a proprio favore, mosse le sue truppe verso il Nord Italia, territorio ricco e strategico. Tuttavia, il suo esercito fu accerchiato e sconfitto dalle forze di Carlo V nei pressi di Pavia. L’abilità tattica dell’imperatore e la disciplina delle sue truppe furono fondamentali per la vittoria. Carlo V mise in atto una strategia audace, sfruttando il terreno e la topografia della zona per intrappolare l’esercito francese. L’utilizzo delle fanterie spagnola e tedesca, oltre alla cavalleria pesante, contribuì a rendere la vittoria decisiva. Tuttavia, la Battaglia di Pavia non è soltanto ricordata per le sue implicazioni politiche e militari, ma anche per un curioso episodio che ha reso celebre il nome del generale francese Jacques de La Palice. Si narra che, durante la battaglia, i soldati abbiano intonato una canzone con queste parole: Monsieur de la Palice est mort, il est mort devant Pavie, un quart d’heure avant sa mort, il était encore en vie. (Il signore di La Palice è morto, è morto davanti a Pavia, un quarto d’ora prima della sua morte era ancora vivo). Questa canzone, sebbene possa sembrare ovvia o persino banale, è diventata un esempio lampante di enunciato tautologico e di umorismo involontario.
L’ironia della situazione, forse tratta da una stessa frase del diretto interessato, fece di questa canzone una delle melodie più note della Vecchia Francia. E ancora oggi noi, per indicare qualcosa di ovvio, diciamo che è “lapalissiano”. Nonostante la sconfitta subita, la Battaglia di Pavia ebbe conseguenze durature per entrambe le nazioni coinvolte. La Francia fu costretta a firmare il Trattato di Madrid, che prevedeva pesanti condizioni, tra cui la cessione di territori e ostaggi. Tuttavia, Francesco I ruppe il trattato poco dopo, causando un’ulteriore escalation del conflitto.
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