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Passioni e ribellione in quattro atti, ecco il romanzo inedito che Gabriel Garcia Marquez voleva distruggere

Il testo ripubblicato grazie ai figli del Premio Nobel: "Abbiamo tradito la volontà di Gabo per i lettori"

Passioni e ribellione in quattro atti, ecco il romanzo inedito che Gabriel Garcia Marquez voleva distruggere

Il ritmo pulsante del bolero, le spiagge caraibiche animate da uccelli chiassosi, i colori vivaci delle vesti e il volo maestoso degli aironi sulla laguna. Questo è l’affascinante scenario che Gabriel García Márquez ha lasciato in eredità nella sua ultima opera, un romanzo in quattro racconti, dal titolo “Ci vediamo in agosto”, uscita proprio in questi giorni, pubblicata da Mondadori.

Márquez, che ci ha regalato capolavori immortali come “Cent’anni di solitudine” e “L’amore ai tempi del colera”, in questa sua ultima fatica letteraria esplora temi di femminilità, libertà e desiderio in un modo che non avevamo ancora visto. La protagonista è Ana Magdalena Bach, una donna vicino ai cinquant’anni, che sfida le convenzioni sociali e cerca l’emozione nell’inaspettato.

L’isola caraibica, con le sue spiagge dorate e la sua fauna vivace, diventa un luogo di liberazione per Ana Magdalena. Lì, tra le note di un bolero e il volo degli aironi, vive le sue avventure estive, diventando ogni anno una versione più autentica di sé stessa. Ma l’isola è anche un luogo di solitudine, un riflesso della sua vita interiore e delle sue lotte personali.
Attraverso le avventure di una notte di Ana Magdalena, Márquez ci porta in un viaggio intimo di scoperta di sé e di riflessione sulla vita. Le sue esperienze sull’isola la conducono a una comprensione più profonda della sua realtà, della sua felicità convenzionale e del suo bisogno di vulnerabilità.

“Ci vediamo in agosto” è un prezioso omaggio a Gabriel García Márquez, che ci restituisce la poesia della sua narrazione e la delicatezza nel racconto dell’animo umano. Nonostante l’autore non lo amasse, vedendone solo le imperfezioni e addirittura volesse distruggerlo, per noi che lo leggiamo, rimane un privilegio, un bagliore dal passato, un frullare di ali nella penombra verde di una laguna, improvviso e già finito. «Con un atto di tradimento, abbiamo deciso di anteporre il piacere dei suoi lettori a tutte le altre considerazioni. Se loro lo apprezzeranno, è possibile che Gabo ci perdoni. Noi ci contiamo» è la precisazione di Rodrigo e Gonzalo, i figli dello scrittore Premio Nobel scomparso nel 2014.

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