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Pesci migratori: quali consumiamo e perché è fondamentale proteggerli

Le specie ittiche migratorie sono essenziali per l'equilibrio del nostro ecosistema

Immagine di repertorio

La migrazione dei pesci è un fenomeno affascinante e vitale per la sopravvivenza di molte specie ittiche. Questi viaggi, spesso epici, sono intrapresi per diversi motivi: riproduzione, ricerca di cibo, o per sfuggire a condizioni ambientali avverse. Tra i pesci migratori, alcuni sono parte integrante della nostra dieta, ma è essenziale adottare pratiche sostenibili per assicurare la loro sopravvivenza e il benessere degli ecosistemi marini.

Le anguille sono note per le loro migrazioni straordinarie dal Mar dei Sargassi, dove nascono, fino alle acque dolci europee e viceversa tornando in acqua salata per riprodursi. I salmoni, invece, seguono il percorso opposto: nascono in acqua dolce, si spostano nell’oceano per crescere e nutrirsi e poi ritornano nei fiumi d’origine per riprodursi. Entrambe le specie sono prelibatezze culinarie, ma sono anche tra le più minacciate a causa della pesca eccessiva e della distruzione degli habitat.

Il tonno è un altro esempio emblematico: percorre migliaia di chilometri attraverso gli oceani e, nonostante sia uno dei pesci più apprezzati, è a rischio a causa della pesca intensiva. Le aringhe, infine, famose per le loro migrazioni di massa, sono essenziali per l’alimentazione di molte altre specie marine e per l’industria ittica umana. Fino a qualche tempo fa, questa specie ittica non era elencata tra quelle a rischio. Tuttavia, la crescente richiesta di mercato per questi pesci ha alterato l’equilibrio ecologico. Inoltre, l’incremento delle temperature oceaniche ha peggiorato la situazione, inducendo le autorità competenti a classificarla come specie vulnerabile.

La tutela dei pesci migratori è fondamentale. Il primo rapporto dell'Onu denominato 'State of the World's Migratory Species indica che il 97% delle specie migratorie è a rischio estinzione, principalmente a causa della riduzione degli habitat, dei cambiamenti climatici e della pesca eccessiva. È, quindi, nostro dovere consumare responsabilmente, preferendo prodotti da pesca sostenibile e allevamenti rispettosi dell’ambiente. 

Per esempio, per fare scelte consapevoli quando si acquista il pesce e garantire la sostenibilità è preferibile scegliere quello del Mediterraneo, ricco di biodiversità con oltre 500 specie ittiche. Inoltre, dal momento che tendiamo a consumare le stesse 15-20 specie, che sono le più vulnerabili, sarebbe utile ampliare le conoscenze sulle diverse specie e privilegiare quelle pescate vicino a noi. Come frutta e verdura, anche il pesce segue cicli stagionali. Consumare pesce di stagione aiuta a non esaurire le risorse marine e a rispettare i cicli vitali dei pesci, come la crescita e la riproduzione.

Infine, molti tipi di pesce disponibili nei mercati sono sovrasfruttati. È importante favorire tecniche di pesca che minimizzino l’impatto sull’ambiente e sulle popolazioni ittiche. Le etichette forniscono informazioni cruciali come la provenienza del pesce (indicata dalla zona FAO), il tipo, il metodo di pesca, se è stato abbattuto a bordo e il prezzo al kg. Queste informazioni ci aiutano a fare scelte più informate e responsabili.

In conclusione, i pesci migratori sono una risorsa preziosa che richiede la nostra attenzione e protezione. Attraverso scelte consapevoli e pratiche sostenibili, possiamo contribuire a preservare queste meravigliose creature e gli ecosistemi di cui fanno parte.

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