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11 Giugno 2024 - 13:45
I cani addestrati alla ricerca delle perdite nella rete idrica
François Bourdeau e Nathalie Delon, ex addestratori di cani per l’esercito, hanno trasformato la loro esperienza in una soluzione innovativa per la gestione delle risorse idriche. Hanno addestrato sei cani – Rio, Kelly, Arnold, Taïky, Kyrie e Shanky – a rilevare il cloro che fuoriesce dalle condutture difettose. Questi cani, rispettivamente un Pastore Tedesco, un Border Collie, un Epagneul Breton, due Cane da pastore belga e un Beagle, sono ora protagonisti di una vera e propria rivoluzione ecologica.
I cani addestrati da François e Nathalie mostrano un’accuratezza sorprendente: riescono a individuare il 90% delle perdite. Questo metodo innovativo ha permesso di risparmiare una quantità d’acqua equivalente al consumo annuale della città di Caen, in Francia, ovvero 3.500 metri cubi d’acqua al giorno. Una vera e propria rivoluzione nel campo della gestione delle risorse idriche.
Attualmente, in Francia si perdono ogni anno 937 milioni di metri cubi d’acqua potabile, pari al consumo annuale di 18 milioni di persone. È evidente che ci sia bisogno di idee innovative come quella di François e Nathalie per affrontare questa crisi. Addestrare un cane richiede tra sei mesi e un anno di lavoro intenso, ma i risultati parlano da soli. L’impiego di cani addestrati per rilevare perdite d’acqua offre numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali.
I cani possono coprire grandi aree rapidamente e con maggiore efficienza, anche in ambienti complessi e rurali dove le tecnologie convenzionali spesso falliscono. Ad esempio, un progetto ha dimostrato che un cane può individuare perdite sotterranee fino a una profondità di 60 cm con grande precisione.
L’addestramento di questi cani prevede l’uso di odoranti traccianti che i cani imparano a rilevare tra molti altri odori. Questo approccio è stato utilizzato con successo in diverse parti del mondo, tra cui l’Australia, il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Francia. I cani, come Vessel, Flo e Jubel, hanno dimostrato capacità eccezionali nel rilevare perdite che altre tecnologie non riuscivano a individuare.
La straordinaria iniziativa di Bourdeau e Delon solleva una domanda interessante: potrebbe essere applicata anche in Italia? Considerando l’efficacia di questo metodo, sembra che potrebbe portare enormi benefici anche nel nostro Paese dove, ricordiamo, le perdite idriche dalla rete sono una vera e propria piaga.
Secondo i dati dell’ISTAT, ogni anno il nostro Paese perde circa il 41,4% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione. Questo significa che una quantità enorme di risorse idriche viene sprecata. L’adozione di un metodo innovativo come quello sviluppato da Bourdeau e Delon potrebbe rappresentare una svolta significativa nella gestione delle risorse idriche italiane.
L’addestramento dei cani richiede tempo e dedizione, tuttavia, l’investimento potrebbe essere ampiamente ripagato dai risparmi ottenuti. I cani potrebbero essere addestrati specificamente per rilevare le perdite nelle infrastrutture idriche italiane, tenendo conto delle particolari caratteristiche geografiche e ambientali del nostro Paese.
Implementare una soluzione simile in Italia potrebbe portare a risparmi significativi sia in termini economici che ambientali. Ridurre le perdite d’acqua non solo aiuterebbe a preservare una risorsa preziosa, ma diminuirebbe anche i costi associati alla riparazione delle infrastrutture e al trattamento dell’acqua. Inoltre, la creazione di una “brigata cinotecnica” italiana potrebbe generare nuovi posti di lavoro e stimolare la ricerca e l’innovazione nel settore.
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