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CURIOSITÀ
22 Luglio 2024 - 18:00
Il nuovo trend del vino rosso: tutto quello che devi sapere per gustarlo fresco (foto di repertorio)
Il vino rosso non dovrebbe essere servito freddo o fresco, una regola ormai accettata da anni. Tuttavia, non è raro trovare secchielli con ghiaccio contenenti Beaujolais, Merlot o rossi d'annata nei bistrot del quartiere latino di Parigi o nelle vivaci vie della movida notturna delle grandi città italiane. In effetti, la tendenza di gustare alcuni vini rossi a basse temperature sta diventando sempre più popolare. Entrando in merito alla questione, scopriamo quali rossi sono adatti per essere serviti freschi e come riconoscerli.
Il primo aspetto da considerare è la percentuale di alcol. Un vino ideale per essere consumato a basse temperature deve infatti avere una gradazione alcolica compresa tra l'11% e il 13%.
Altra caratteristica importante è l’acidità: meglio il ph del vino. I valori vanno compresi tra i 3,2 e il 3,4.
È fondamentale che si tratti di un'annata recente, di vendemmia giovane. In linea generale, un vino servito freddo risulterà comunque meno persistente e corposo rispetto a uno della medesima tipologia, servito a temperatura ambiente.
La temperatura di servizio del nostro vino rosso "fresco" deve essere compresa tra i 16 e i 18°C gradi. È importante quindi mettere il vino in frigo poco prima dell’utilizzo, ma con cautela. Una temperatura eccessivamente fredda causa infatti la riduzione della percezione di gran parte degli aromi, lasciandoci tra le mani un vino senza dubbio rinfrescante, ma dalla scarsa personalità.
I VINI ROSSI DELLE LANGHE DA BERE FREDDI
Il Dolcetto: spesso considerato un vino da tavola, è noto per la sua natura beverina e contadina. Si distingue per la sua grande versatilità negli abbinamenti gastronomici: si sposa perfettamente con tajarin e agnolotti, ma si abbina egregiamente anche ai salumi, che sono un must sulle tavole piemontesi.
Il Grignolino: leggero e profumato, si può servire fresco, per accompagnare taglieri di formaggi e affettati.
Il Pelaverga: speziato e intenso, fine e poco persistente, va servito a temperature intorno ai 16/17 gradi, per esaltare le note fruttate, seppur piacevolmente pungenti di questo vino. Si tratta di una delle DOC più piccole d’Italia, con una produzione totale di circa 140.000 bottiglie annue: caratteristica che, insieme al prezzo abbordabile, contribuisce a renderlo un prodotto particolare. Si abbina in modo spettacolare a taglieri di salumi, torte salate o frittatine.
Uve Pelaverga
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