La moda del picnic subì una vera svolta dopo la rivoluzione francese. Il termine stesso deriva dal francese, precisamente dal verbo "piquer", che significa "sgraffignare" o "stuzzicare", e da "nique", che significa "cosuccia" o "piccola cosa". Questa usanza divenne famosa soprattutto in Inghilterra, ma fu il popolo francese a trasmetterla. Molti aristocratici, fuggiti dalla tumultuosa Révolution, migrarono sull'isola oltre Manica, portando con sé i costumi e le tradizioni della neonata République.
In particolare, il termine si diffuse in Gran Bretagna nel 1802, con l’arrivo della Pic-Nic Society, un gruppo di giovani che organizzava pranzi all’aperto arricchiti da rappresentazioni teatrali. Parte del divertimento era tirare a sorte per decidere chi avrebbe portato da mangiare. Da quel momento, il pranzo all’aperto divenne un vero e proprio rito per le classi sociali più abbienti, che avevano il tempo e le risorse per trascorrere intere giornate all’aperto, con una servitù pronta a preparare e trasportare vivande elaborate come insalate di pesce, pasticci di carne, panini dolci, torte, tartine e biscotti.
UNO SGUARDO ALL'ARTE

Déjeuner sur l’herbe di Edouard Manet
La Francia non solo ha dato un nome semplice e poetico a questa usanza, ma l'ha anche raffigurata con i colori e la schiettezza degli impressionisti. Il pittore Edouard Manet è diventato, forse suo malgrado, il padre del picnic con il suo "Déjeuner sur l’herbe". Quest'opera suscitò molte critiche da parte della società conservatrice, poiché tra i soggetti che consumavano una colazione nella natura, Manet raffigurò una donna nuda con uno sguardo sfacciato accanto a due uomini completamente vestiti. Un'interpretazione peculiare e provocatoria di una semplice scampagnata tra i boschi. Manet non fu l'unico a catturare sulla tela questi momenti di malizia e spensieratezza: anche artisti come Paul Cézanne e Fernando Botero offrirono le loro interpretazioni del picnic.
TORNANDO AI NOSTRI TEMPI
Con il tempo e grazie all'evoluzione tecnologica, che ha reso gli spostamenti più veloci e meno costosi, il picnic ha smesso di essere un'abitudine di lusso. Inoltre, l'arrivo nei supermercati di tutto il necessario per trasportare il cibo comodamente ha reso i pranzi all'aperto molto più semplici da organizzare.
L'Italia, come spesso accade, non ha impiegato molto tempo ad appropriarsi di questa usanza. Gli ingredienti per trasformare un picnic in un assaggio di dolce vita sono pochi: panorami mozzafiato e prelibatezze regionali che accontentano sia lo stomaco che lo sguardo. Il ritmo sempre più frenetico delle città ha spinto anche i meno appassionati ad apprezzare, almeno occasionalmente, uno spuntino nel verde. Inoltre, la pandemia e il meteo incerto, che sempre più raramente concede giornate di pieno sole, hanno convinto anche i più restii che, ogni tanto, bastano una coperta a quadri e qualche panino preparato con cura per sentirsi felici.