Cerca

IL BORGHESE

I giochi di potere in Fondazione Crt

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Cambio al vertice della Fondazione Crt

Cambio al vertice della Fondazione Crt

La Fondazione Crt, spinta agli straordinari d’agosto dalla sua presidente Anna Maria Poggi per evitare l’onta del commissariamento da parte del Tesoro, chissà perché dopo aver affrontato i rischi del conflitto di interessi (speriamo non solo con un cerotto), tagliati gli emolumenti di cda e consiglio di indirizzo e aver scritto voluminosi dossier per il Mef, saturi di gentili inchini al ministro Giorgetti ha “dimenticato” di mandare al macero l’attuale meccanismo di nomina degli stessi consiglieri di indirizzo, cancellando il sistema  delle terne di nomi forniti dai soggetti pubblici, da cui estrarre i papabili? Perché non copiare, parola per parola, il sistema che vige alla Fondazione San Paolo dove ogni istituzione indica il proprio rappresentante? Che cosa osta, nei rimasugli del vecchio sistema di governo dell’ente, occulto oppure no, a questa decisione? “Non c’era tempo, rimandiamo a settembre”, è la giustificazione che la Poggi ha in qualche modo offerto a chi chiedeva lumi sul fatto che la riforma forse più importante dello statuto fosse stata rimandata nonostante il parere contrario di due consiglieri. Ma che cosa ostacola un rapporto franco con Regione, Comune e Ascom, tanto per fare tre nomi? Sono domande insidiose per chi siede su quella poltrona che, a memoria ci riportano al 18 aprile, poche ore prima del patatrac che ha scoperchiato la pentola bollente  della Fondazione. Quel giorno sia il governatore Alberto Cirio che il sindaco Stefano Lo Russo sono usciti con le ossa rotte dalla partita per il rinnovo del consiglio di indirizzo. Né Enzo Ghigo, ex presidente della Regione Piemonte né Gianfranco Morgando, padrino politico dell’attuale primo cittadino, vennero eletti nel parlamentino di via XX Settembre. Vittime eccellenti del sistema che non fa sconti. Quello delle terne che seleziona “gli ospiti”. E qui entra il gioco il rapporto con le istituzioni, in quella che è diventata una lotta di potere. E di soldi. Un capitolo, ci dicono, che interessa molto la magistratura.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.