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Immobiliare
12 Settembre 2024 - 05:50
L’Italia si conferma una nazione profondamente legata al mattone. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio del mercato immobiliare, attraverso il volume “Statistiche catastali 2023”, offre un quadro chiaro: 35,6 milioni di abitazioni per quasi 59 milioni di abitanti. Due case ogni tre persone. Un dato che fa riflettere, soprattutto in un paese dove l’acquisto di una casa è considerato un investimento sicuro, ma spesso irraggiungibile, per molti italiani.
Particolarmente interessante è il caso di Aosta, Sondrio e Savona, dove il numero di abitazioni supera quello della popolazione. In queste province, la tendenza alla proprietà sembra andare oltre la necessità abitativa: chi non possiede una seconda casa, probabilmente ne ha una terza. È facile immaginare scenari di villeggiature estive e invernali che hanno contribuito a gonfiare i numeri, trasformando queste aree in veri e propri regni della “seconda casa”.
E le grandi città? Milano, Roma e Torino continuano a dominare la classifica per numero di abitazioni. Questi centri urbani attraggono investitori e residenti, con un mercato immobiliare che non mostra segni di rallentamento. Nonostante i prezzi spesso proibitivi per la classe media, la domanda nelle grandi città continua a crescere. Per molti, l’immobile rimane un bene rifugio e un simbolo di prestigio, anche in aree metropolitane dove la pressione abitativa è già altissima.
Chi pensava che il mercato immobiliare italiano fosse saturo dovrà ricredersi. Il catasto ha registrato 86 mila case in più rispetto al 2022. Questi numeri raccontano una storia diversa: nuove costruzioni, ristrutturazioni e conversioni di vecchi edifici stanno riscrivendo la mappa immobiliare del paese, rendendo il patrimonio abitativo sempre più vasto.
Interessante è la distribuzione delle proprietà: oltre il 93% delle case appartiene a persone fisiche, confermando l’attaccamento degli italiani alla casa come bene rifugio. Il 54% del patrimonio immobiliare è costituito da immobili non residenziali, tra cui uffici, studi professionali, scuole e strutture pubbliche. Gli uffici privati sono in gran parte di proprietà di persone fisiche (56,5%), ma in città come Roma e Milano cresce la percentuale di quelli in mano a società e istituzioni.
Il settore commerciale è dominato da garage, box e negozi: i posti auto (C/6) e le cantine (C/2) costituiscono oltre il 60% di queste categorie. La rendita catastale complessiva per i negozi ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro, con un leggero aumento rispetto all’anno precedente. Anche le unità destinate agli esercizi sportivi e stabilimenti balneari hanno registrato un incremento, segno di un mercato che, nonostante le oscillazioni economiche, continua a prosperare.
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