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Affitti brevi: scatta l’obbligo del CIN, ma migliaia di strutture sono ancora senza

Secondo il report di "Bed-and-Breakfast.it" solo il 13,73% delle strutture ha completato ad oggi la richiesta

Affitti brevi: scatta l’obbligo del CIN, ma migliaia di strutture sono ancora senza

Dal 1° settembre 2024, è entrato in vigore l’obbligo per i proprietari di affitti brevi di ottenere e mostrare il Codice Identificativo Nazionale (CIN) sia negli annunci online che nelle strutture fisiche. Questo codice è stato introdotto per migliorare la trasparenza e la sicurezza nel settore delle locazioni turistiche brevi, che includono affitti di durata inferiore ai 30 giorni.

Il CIN è un codice unico assegnato dal Ministero del Turismo attraverso la Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR). Questo codice deve essere esposto in ogni annuncio di affitto e all’interno della struttura stessa. L’obiettivo è facilitare i controlli e combattere le irregolarità nel settore.

Secondo il report di "Bed-and-Breakfast.it", uno dei principali operatori italiani nel settore delle piattaforme di viaggio, solo il 13,73% delle strutture destinate agli affitti brevi in Italia ha completato, ad oggi, la richiesta del Codice Identificativo Nazionale (Cin). Si tratta di una percentuale esigua rispetto ai circa 500mila immobili per soggiorni turistici sottoposti alle nuove normative. "È fondamentale che tutte le strutture ricettive siano informate dell'obbligo di richiedere il Cin e lo facciano quanto prima – avverte Giambattista Scivoletto, fondatore della piattaforma – I rischi di non conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle piattaforme di prenotazione online. Invitiamo tutti a non aspettare l'ultimo momento per adeguarsi a questa normativa fondamentale".

Le attività ricettive che non si conformano alle nuove regole possono incorrere in pesanti sanzioni, comprese tra gli 800 e gli 8mila euro; mentre le piattaforme che ospitano annunci di strutture non in regola rischiano multe da 500 fino a 5mila euro, con multe raddoppiate in caso di reiterazione della violazione. Per evitare il pagamento dell'ammenda e la sospensione dai portali online dedicati ai soggiorni, i titolari di immobili destinati agli affitti brevi dovranno esporre chiaramente il Cin all'esterno della propria struttura e sulle piattaforme OTA, entro 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Avviso che attesta l'entrata in funzione della Banca Dati Strutture Ricettive (Bdsr) su scala nazionale, avvenuta il 3 settembre 2024. Per chi possiede già un codice provinciale o regionale (CIR), è sufficiente accedere alla Banca Dati Strutture Ricettive del Ministero del Turismo (Bdsr) e presentare domanda per sostituirlo con un Cin o rendere il codice da locale a nazionale entro 120 giorni. Per coloro che devono ottenere il Cin per la prima volta, è necessario accedere alla Bdsr con identità digitale – ovvero tramite Spid o Carta d'Identità Elettronica – e inserire tutti i dati catastali richiesti, previa procedura di accredito con la Regione di appartenenza.

Oltre al CIN, le strutture devono rispettare ulteriori misure di sicurezza, come l’installazione di estintori e dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio. Questi requisiti sono fondamentali per garantire la sicurezza degli ospiti e prevenire incidenti.

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