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12 Ottobre 2024 - 10:30
Il Premio Nobel per la Letteratura 2024 è stato assegnato alla scrittrice sudcoreana Han Kang, un riconoscimento che segna una pietra miliare nella storia della letteratura asiatica. Han Kang è infatti la prima donna asiatica e la prima scrittrice sudcoreana a ricevere questo prestigioso premio. La sua prosa poetica e intensa, che affronta traumi storici e rivela la fragilità della vita umana, ha conquistato l'Accademia di Svezia, che ha deciso di onorarla con questo riconoscimento.
Nata nel 1970 a Gwangju, Han Kang ha iniziato la sua carriera letteraria come poeta nel 1993. Due anni dopo, ha pubblicato una collezione di racconti, ma è stato il romanzo "La vegetariana" del 2007 a darle notorietà internazionale. Questo libro racconta la storia di Yeong-hye, una donna che, dopo un sogno inquietante, decide di smettere di mangiare carne, scatenando reazioni contrastanti nella sua famiglia. "La vegetariana" ha vinto il Man Booker International Prize e ha ispirato un film horror erotico diretto da Lim Woo-seong nel 2009.
Han Kang è nota per il suo interesse verso storie che esplorano vite estreme, arricchite da uno stile narrativo denso di metafore. Un esempio è "Lezione di greco", pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano nel 2023. Questo romanzo racconta la relazione tra una giovane donna, che ha perso la capacità di parlare a causa di traumi, e il suo insegnante di greco antico, che sta affrontando la propria mortalità. Il presidente del comitato del Nobel, Anders Olsson, ha descritto questa storia come "una bellissima meditazione sulla perdita, sulla confidenza e sull’essenza del linguaggio".
Nel 2014, Han Kang ha pubblicato "Atti umani", un romanzo ambientato durante il massacro di Gwangju del 1980, un evento tragico nella storia della Corea del Sud. Olsson ha elogiato il modo in cui l'autrice dà voce alle vittime, utilizzando uno stile visionario che sfida le convenzioni del romanzo di testimonianza. Han Kang riesce a evocare immagini potenti, come quelle dei corpi non identificabili che richiamano l'Antigone di Sofocle.
"The White Book" del 2016 è un'elegia dedicata alla sorella maggiore della narratrice, morta poche ore dopo la nascita. Questo libro, costruito attorno a brevi appunti su oggetti bianchi, esplora il colore del lutto in una forma che si avvicina a un libro di preghiere laico. Il romanzo "We Do Not Part" del 2021, che sarà pubblicato in Italia con il titolo "Non dico addio", si collega a "The White Book" attraverso l'immaginario del dolore. Ambientato sull'isola di Jeju, racconta la storia di due amiche che cercano di trasformare il loro trauma in un progetto artistico, affrontando l'ereditarietà del dolore.
Han Kang ha anche contribuito al progetto artistico "Biblioteca del Futuro", consegnando nel 2019 un manoscritto inedito intitolato "Dear Son, My Beloved". Questo libro sarà pubblicato solo nel 2114, offrendo alle generazioni future uno sguardo unico sulla sua visione letteraria.
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