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Il romanzo
27 Dicembre 2024 - 17:13
Sam Clafin è “Il conte di Montecristo”
Da giovane marinaio, ingenuo e innamorato, a conte di Montecristo pronto a tutto pur di vendicarsi di chi l’ha tenuto lontano ingiustamente dalla sua vita e dal suo amore. È la storia delle storie, la storia di Edmond Dantés raccontata da Alexandre Dumas nell’omonimo romanzo del 1844. Una vicenda intramontabile e, specie in questi giorni, vera mania tv grazie al film con Pierfrancesco Favino la cui seconda puntata andrà in onda stasera su Canale5 e, soprattutto, alla mini serie tv che sarà trasmessa su Raiuno dal 13 gennaio 2025, girata in gran parte anche a Torino nel 2023.
Viale Mazzini ha scelto “Il conte di Montecristo” diretto da Bille August con il bell’attore britannico Sam Clafin (“Peaky Blinders”, “I pirati dei Caraibi”, “Resta con me”, “Io prima di te”, solo per citare alcuni) per inaugurare la stagione delle fiction e per farlo, ha decisamente puntato sul sicuro con una produzione italo (Palomar) francese e un cast d’eccezione. Oltre a Clafin, nel cast spicca Jeremy Irons, nei panni dell’Abate Faria e Ana Girardot in quelli di Mercedes.
E ancora, Gabriella Pession, Nicolas Maupas (“Mare fuori”), Mikkel Boe Følsgaard Blake Ritson, Karla-Simone Spence, Lino Guanciale, Michele Riondino, solo per citarne alcuni. Tante le location utilizzate (grazie al sostegno della Film Commission Torino Piemonte) e che faranno da sfondo alla vicenda fortemente riportata in tv dallo stesso Carlo Degli Esposti della Palomar che confessa: «Il conte di Montecristo era il mio libro di lettura e ho sempre sognato di adattarlo in un film o in una serie». Si va, così, da Palazzo Cisterna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, location perfette dove il tempo si è fermato ai fasti ottocenteschi, gli stessi che Edmond Dantés riuscirà, alla fine, a riconquistare.
“Il conte di Montecristo” rappresenta, infatti, la storia di un riscatto. La storia di una vendetta nata dalla sofferenza tramutatasi in astuzia. Dopo quattordici anni, prima ridotto alla solitudine e nella più nera disperazione, e poi rigenerato e istruito in segreto da un compagno di prigionia, l’abate Faria, Dantés riesce a evadere. Egli prende possesso d’un tesoro nascosto sull’isola di Montecristo, del quale l’abate, prima di morire, gli aveva rivelato l’esistenza. Ormai ricco e potente, Dantés ritorna in Francia dopo molti viaggi. Si fa passare per diversi personaggi e consuma metodicamente la propria vendetta contro chi lo aveva fatto arrestare ingiustamente con l’accusa di bonapartismo.
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