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Il rituale delle foglie del destino svelato da Fedez: ecco di cosa si tratta

Nell'ultimo episodio del suo podcast Fedez ha raccontato di essersi sottoposto a questo rito per la prima volta sei mesi fa

Il rituale delle foglie del destino svelato da Fedez: ecco di cosa si tratta

Pulp Podcast

In attesa di prendere parte al prossimo Festival di Sanremo con il brano "Battiti", Fedez prosegue un progetto a cui è particolarmente affezionato: il "Pulp Podcast" in collaborazione con Mr. Marra. Nell'ultimo episodio trasmesso, intitolato "Scoprire il futuro con le foglie del destino", Fedez ha narrato di essersi sottoposto a questo rituale per la prima volta sei mesi fa. Il sensitivo indiano Max Ormea, a cui ha fatto affidamento, avrebbe rivelato attraverso le foglie non solo alcuni numeri simbolici della sua esistenza — come il 18, età in cui tentò di togliersi la vita, e il 27, età in cui incontrò Chiara Ferragni — ma anche il periodo di crisi con quest'ultima (all'epoca Fedez fu costretto a lasciare la casa, ma tale informazione era ancora sconosciuta al pubblico).

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Ma di cosa si tratta esattamente e come si svolge tale rito? Fedez, da sempre scettico riguardo a qualunque tipo di rituale spirituale, ha modificato la sua opinione dopo aver ottenuto precise predizioni attraverso la lettura delle foglie del destino. Si tratta di semplici foglie di palma essiccate, sulle quali migliaia di anni fa i Sapta Rishi — i sette saggi dell'antichità: Agasthya, Kausika, Vyasa, Bohar, Bhrigu, Vasishtha e Valmiki — avrebbero inciso il passato, il presente e il futuro di innumerevoli vite umane. Tali foglie, conosciute come Naadi, descrivono in lingua sanscrita tutti gli aspetti della vita di coloro che sono destinati a scoprirle. Sono incise con chiodi e preservate grazie a un olio di pavone, giungendo fino ai nostri giorni, sebbene solo dal 1930 gli astrologi indù abbiano iniziato a decifrarle. Al momento, sono conservate in una serie di manoscritti custoditi nella storica biblioteca Mahal Saravasti, situata nella città indiana di Tanjore, ma la loro lettura avviene presso il Tempio di Vaitheeswarankoil, luogo in cui, secondo la leggenda, Shiva diventò vaidhya, ovvero medico, per curare i suoi devoti.

I lettori delle foglie del destino non sono veggenti, bensì individui che possiedono la capacità di decifrare i codici. Il rito inizia con una cerimonia di apertura dell'archivio e prosegue con l'analisi delle impronte digitali del partecipante (pollice destro per gli uomini, pollice sinistro per le donne). In quel momento è necessario individuare il gruppo di appartenenza tra le 108 categorie esistenti e solo successivamente si può iniziare a cercare, per esclusione, la foglia corretta. La procedura è piuttosto lunga e complessa: con una cantilena ipnotica, il lettore Naadi pone domande al soggetto (le risposte ammesse sono solo "sì" e "no") e solo una volta trovata la foglia contenente tutte le informazioni corrette saranno rivelate le predizioni. Le foglie del destino sono suddivise in capitoli, i Kandams, che esaminano i vari aspetti della vita, dalla famiglia al successo, dalla salute alla spiritualità. L'obiettivo della lettura, tuttavia, non è soltanto ottenere risposte, ma l'intero rito viene considerato anche un metodo di guarigione, un mezzo per migliorare la propria esistenza.

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