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05 Febbraio 2025 - 11:15
La Brexit continua a tracciare solchi tra il Regno Unito e l’Europa. A partire dal 2 aprile, chi vorrà visitare Londra, esplorare le Highlands scozzesi o semplicemente fare scalo in un aeroporto britannico dovrà ottenere l’ETA (Electronic Travel Authorisation), un nuovo permesso di viaggio obbligatorio per i cittadini europei.
Si tratta dell’ennesima conseguenza della Brexit: prima l’introduzione del passaporto, ora un’ulteriore barriera burocratica. Le richieste potranno essere inoltrate già dal 5 marzo tramite un’app dedicata o il sito ufficiale del governo britannico. Per ottenerlo, sarà necessario fornire una foto, i dati del passaporto, un indirizzo e alcune informazioni di sicurezza. La risposta arriverà, in media, entro 96 ore. Ma attenzione: se la domanda verrà respinta, non ci saranno appelli. L’unica alternativa sarà richiedere un visto.
Il Regno Unito si mostra inflessibile sulla libera circolazione. Il governo britannico, deciso a contenere l’immigrazione e dimostrare che la Brexit ha avuto successo, alza ancora l’asticella, colpendo non solo chi cerca opportunità di studio e lavoro, ma anche i semplici turisti. Paradossalmente, mentre l’ente del turismo VisitBritain lancia campagne per attrarre visitatori, il governo impone nuove restrizioni per entrare nel Paese.
L’ETA avrà una validità di due anni e permetterà soggiorni fino a sei mesi alla volta. Il costo? 16 sterline (circa 23 euro), da pagare anche per i bambini. Sarà obbligatorio persino per chi si trova solo in transito negli aeroporti britannici, un dettaglio che potrebbe penalizzare le compagnie aeree locali, spinte fuori mercato da alternative senza costi aggiuntivi.
Per i 470 mila italiani residenti nel Regno Unito e in possesso del Settled o Pre-Settled Status, invece, non cambierà nulla. Ma dal 2025 anche i britannici dovranno affrontare un sistema simile per viaggiare in Europa: entrerà infatti in vigore l’ETIAS, il permesso elettronico richiesto per entrare nell’area Schengen. Avrà un costo di 7 euro, una validità di tre anni e riguarderà i viaggiatori tra i 18 e i 70 anni.
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