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06 Febbraio 2025 - 22:30
Viviamo con lo smartphone sempre in mano. Pagamenti, lavoro, social, giochi: ogni attimo libero viene riempito da uno schermo. Scorriamo i feed, rispondiamo ai messaggi, clicchiamo su video e notifiche, trasformando ogni pausa in un flusso costante di stimoli digitali. Il risultato? Abbiamo perso l’abitudine alla noia.
Eppure, annoiarsi non è affatto una perdita di tempo. Al contrario, potrebbe essere proprio ciò di cui abbiamo bisogno.
Aspettare il proprio turno dal medico, fare la fila al supermercato, persino stare in bagno: sono tutte situazioni in cui un tempo ci si abbandonava ai pensieri, ma oggi vengono riempite compulsivamente dallo smartphone. La noia è diventata un’emozione scomoda, quasi angosciante. Alcuni studi dimostrano che molte persone preferirebbero fare qualsiasi cosa piuttosto che rimanere 15 minuti da sole con i propri pensieri.
Ma la noia non è un nemico da combattere. Anzi, ha uno scopo preciso.
Secondo il neuroscienziato cognitivo James Danckert, la noia è un potente motore di cambiamento. Se il dolore emotivo ci spinge a reagire di fronte a una sofferenza, la noia ci sprona a cercare nuovi stimoli, a esplorare, a creare. È un campanello d’allarme che ci dice: “Fai qualcosa di diverso!”.
Ma la soluzione non è scrollare senza sosta sui social. Anzi, quello è il modo migliore per sentirsi ancora più insoddisfatti. Il trucco è trasformare la noia in opportunità: fare una passeggiata, leggere un libro, dedicarsi a un hobby, lasciarsi ispirare da nuove idee.
In un mondo che corre veloce, riscoprire il valore della noia potrebbe essere la chiave per ritrovare creatività e benessere.
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