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Il caso
16 Febbraio 2025 - 17:23
Pistorius
Il 14 febbraio per tutti è il giorno dell’amore. Ma per la famiglia di Reeva Steenkamp è quello del dolore e del ricordo. Perché 12 anni fa la modella sudafricana moriva per mano di Oscar Pistorius, il suo fidanzato e carnefice, come ha stabilito il processo. Lei si era rifugiata in bagno, lui ha sempre raccontato che pensava si trattasse di un ladro e per questo aveva aperto il fuoco, ma la sua tesi non ha retto davanti ai giudici anche se oggi è tornato alla vita. O meglio, lo fa da 13 mesi, in libertà vigilata, e da qualche tempo ha anche una nuova compagna che somiglia in modo impressionante, ma che qualcuno trova inquietante, alla donna che ha ucciso.
Una prima condanna a 5 anni per omicidio colposo e poi, dopo una serie di ricorsi, la Suprema Corte d’Appello di Johannesburg nel 2017 lo ha condannato in via definitiva a 13 anni e sei mesi di prigione. È uscito dal carcere a gennaio 2024 e oggi Pistorius continua a vivere tenendo un profilo apparentemente basso. Ma il suo fidanzamento con Rita Greyling non è passato inosservato per molti motivi, a partire dall’aspetto fisico della donna che ora spesso sta frequentando la villa dell’ex campione paralimpico.
Rita Greyling è una vecchia amica di famiglia e la loro relazione è diventata pubblica negli ultimi mesi dello scorso anno. Un legame subito condannato dai genitori di Reeva, che hanno sempre considerato Pistorius un uomo pericoloso per ogni donna al suo fianco. Ma in suo favore arrivano le dichiarazioni di Mark Williams-Thomas, ex detective oggi in pensione al quale Pistorius nel 2016 rilasciò la sua prima intervista nella quale raccontava l’omicidio. «Ho tolto la vita a Reeva e devo conviverci. Sento l’odore del sangue. Ne sento il calore sulle mani. E fa male sapere che è colpa tua, che è quello che hai fatto», aveva spiegato.
Oggi Williams-Thomas al quotidiano britannico Telegraph racconta la quotidianità di Pistorius. «Al momento sta lavorando duramente a livello fisico: corre, è in palestra e cerca di rimettersi in forma. L’esercizio è sempre stato molto importante per Oscar. Sa quanto sia importante mantenersi in forma e in salute. Quando è uscito di prigione, era l’ombra di se stesso. Nei primi giorni, gli parlavo ed era profondamente esausto, mentalmente e fisicamente. Ora sta molto meglio».
Lui gli crede e sa che è un pentimento vero: «Vivrà per sempre con quello che gli è successo, e non si è mai tirato indietro. Ha sempre accettato la responsabilità di quello che ha fatto».
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