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«Io, mamma e papa’»

Le confessioni di Deva Cassel
«L’Italia? Ecco cosa è per me»

Tra eredità illustri e identità multiculturali, una nuova stella nel firmamento del cinema

Le confessioni di Deva Cassel«L’Italia? Ecco cosa è per me»

Deva Cassel

Il peso di un cognome importante, di una bellezza sbocciata in fretta, dei paragoni che volente o nolente si trova e si troverà ad affrontare. Deva Cassel evidentemente però ha le spalle larghe e non conosce la paura. Lo dimostra il fatto che dal 5 marzo sarà la protagonista della mini-serie “Il Gattopardo” su Netflix vestendo i panni di Angelica, ruolo interpretato da Claudia Cardinale nel film diretto da Luchino Visconti 62 anni fa. E con lei Saul Nanni, suo compagno anche nella vita reale.
Intervistata da “Grazia”, Deva ammette di essere realista: «Mi hanno spesso paragonata alla mamma e credo che sia qualcosa che mi sarà fatto notare per tutta la vita. Sono abituata ai paragoni, troverò sempre qualcuno che mi dirà: “Era meglio prima” oppure: “Assomigli moltissimo a lei” oppure il contrario. Ho imparato a saper prendere le distanze da questo aspetto. Ottenere un ruolo già interpretato da un’attrice del calibro della Cardinale susciterà per forza nuovi paragoni, ma cerco di vivere la cosa nel migliore dei modi».
Madre umbra che però si è consacrata in Francia, padre francese doc. Ma lei come si sente? «Mi piace dire di essere “un’italiana con un’attitudine francese”. Ho avuto l’opportunità di vivere in diversi Paesi e la Francia e l’Italia sono fra quelli che conosco meglio, quelli dove mi sento a casa. In Francia ho vissuto più a lungo, ho studiato e costruito la mia rete di amicizie e di relazioni, ma l’Italia per me rappresenta il calore, il cibo, la famiglia. Ogni tanto mi piace portare in Francia qualche aspetto della convivialità italiana, e viceversa, mi piace portare in Italia qualche abitudine o elemento della cultura francese».
Una mentalità aperta ereditata dai genitori: «Hanno una cosa in comune, anche se espressa in maniere molto diverse: mi hanno insegnato ad avere fiducia in me stessa e mi hanno lasciato una grandissima libertà nelle mie scelte. Il senso di indipendenza che mi hanno trasmesso è un elemento indispensabile per saper stare al mondo».

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