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Recensioni cinematografiche del 2025
19 Marzo 2025 - 18:30
Adolescence. La nuova miniserie Netflix che ha scioccato tutti, giovani e adulti. Le sue uniche 4 puntate sono state viste e riviste dagli spettatori non solo per quanto bellissima sia, ma anche per vedere se sono sfuggiti dei dettagli riguardo alla trama e ai suoi personaggi. Creata da Jack Thorne e Stephen Graham, "Adolescence" ha tutte le carte in tavolo per diventare la serie più premiata agli Emmys di quest'anno. Ecco perché.
La vicenda vede l'alba di un omicidio che ha sconvolto la comunità di un paesino nel nord dell'Inghilterra, quello di Katie Leonard, 13 anni, trovata morta accoltellata nei pressi di un parco. La mattina dopo il ritrovamento, la polizia irrompe nella casa del 13enne Jamie Miller, accusato dell'omicidio. Lui nega tutto e la famiglia lo sostiene ma si scoprirà, durante le indagini e gli incontri con la psicologa assegnatogli, che dietro la mente di un semplice 13enne bullizzato a scuola c'è molta più oscurità di quanto si possa pensare.
Ormai tutti lo dicono: "Adolescence" è, a mani basse, la miniserie (anzi, la serie) migliore che Netflix abbia mai prodotto (sì, anche più di "Stranger Things" e ancora più di "The Crown") e si direbbe di stare esagerando, ma non è affatto questo il caso. Oramai si sa, esistono delle serie che raccontano il passaggio da bambini ad adolescenti, di come tutto d'un tratto gli ormoni esplodono e la mentalità viene formata a seconda di ciò che si vede e delle influenze vicine: argomenti come il sesso, il rispetto per sé stessi e per gli altri e gli standard di bellezza diventano argomenti principali che però vengono presi con altissima superficialità e, di conseguenza, vengono prodotte serie come "Adolescence".
Dall'ultimo decennio si è vista un'impennata di giovanissimi prendere in mano delle armi e usarle per ferire i propri coetanei e non, pensando di sentirsi invincibili, quando in realtà quello che viene dato in cambio è il contrario. Le parole di una semplice recensione non renderanno mai giustizia a questa miniserie, si potrebbe parlare dei lunghi piani sequenza (ovvero, la scena non ha mai degli stacchi, ma è un continuo pattinare tra le scene, come se lo stessimo vedendo con i nostri occhi, un film che ha usato tale metodo è "1917" di Sam Mendes), potremmo parlare dell'eccellente recitazione di ogni attore e attrice (il giovane attore che ha interpretato Jamie, Owen Cooper, avrà una radiosa carriera dopo la sua performance), si potrebbe anche parlare di quanto spaventosamente reale sia nonostante non sia direttamente preso da un solo fatto di cronaca ma ben più avvenimenti che hanno lo stesso pattern.
Stephen Graham (Eddie Miller) e Owen Cooper (Jamie Miller)
Dall'ultimo decennio si è vista un'impennata di giovanissimi prendere in mano delle armi e usarle per ferire i propri coetanei e non, pensando di sentirsi invincibili, quando in realtà quello che viene dato in cambio è il contrario. Le parole di una semplice recensione non renderanno mai giustizia a questa miniserie, si potrebbe parlare dei lunghi piani sequenza (ovvero, la scena non ha mai degli stacchi, ma è un continuo pattinare tra le scene, come se lo stessimo vedendo con i nostri occhi, un film che ha usato tale metodo è "1917" di Sam Mendes), potremmo parlare dell'eccellente recitazione di ogni attore e attrice (il giovane attore che ha interpretato Jamie, Owen Cooper, avrà una radiosa carriera dopo la sua performance), si potrebbe anche parlare di quanto spaventosamente reale sia nonostante non sia direttamente preso da un solo fatto di cronaca ma ben più avvenimenti che hanno lo stesso pattern
Ma se si iniziasse, non si smetterebbe più, perciò, in questa recensione si parlerà del suo tema, che è anche il suo messaggio, cioè la pericolosità della tecnologia nelle mani dei ragazzini, soprattutto adolescenti. Stephen Graham, creatore della serie e interprete egli stesso del padre di Jamie, Eddie Miller, pronuncia una frase nella serie: "Che male può fare chiuso lì dentro?", in riferimento al fatto di come Jamie stesse tanto davanti allo schermo del computer. Verrà poi rivelato, nel corso degli ultimi due episodi, come il ragazzino fosse entrato in contatto con la comunità incel, ovverò quel hub maschilista e misogino che promuove l'assurdo ideale che l'80% delle donne sia attratto solamente dal 20% degli uomini e che il restante 80% degli uomini non avrà mai una compagna. Questo 'credo' ha indotto Jamie a pensare di essere "brutto" e che deve compiere atti d'inganno per attirare le ragazze (tra cui la stessa Katie, la ragazzina ritrovata morta, che guarda caso, era anche colei che bullizzava Jamie sui social media).
Oggi, vediamo costantemente, bambini piccolissimi avere in mano dispositivi tecnologici come iPad e cellulari che tra un po' superano la loro altezza, dati, secondo gli istituti d'educazione, per apprendere meglio la tecnologia e usarla a scopi d'istruzione, mentre i genitori danno gli iPad o per distrarli oppure per la malavoglia dei bambini di uscire e giocare ai parchi giochi (come si faceva una volta). Adesso i ragazzini preferiscono starsene rintanati nelle loro camere e nella loro 'privacy' e i genitori danno per scontato che guardino cose adibiti alla loro età. Da quando internet è diventato accessibile a tutti, i dati sulla dipendenza dalla pornografia sono arrivati alle stelle: secondo una ricerca fatta dal CNR nel 2024, l’uso precoce e intensivo di pornografia online coinvolge il 46% dei ragazzi e l’8% delle ragazze, e questo a partire dal 2020. Un dato sconvolgente che, nonostante vengano distribuiti, ancora oggi, moltissimi genitori sembrano non curarne troppo ed è un problema grave. Alcune ricerche suggeriscono che la pornografia violenta possa influenzare negativamente alcuni individui predisposti, desensibilizzandoli alla violenza e rafforzando atteggiamenti misogini.
Il fatto che Jamie, a 13 anni, abbia avuto un accesso così libero al hub di incel suggerisce come la dipendenza da pornografia non sia più un semplice "sfogo" ma soprattutto un problema che sfocia poi in atti estremi e violenti. Poi, ovviamente c'è un altro dibattito, ossia sul cyberbullismo e bullismo, che nonostante adesso siano punibili anche in modi legali, è ancora attuale. Secondo lo studio ESPAD®Italia 2024 condotto dal Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc), nel 2024, il 47% dei ragazzini tra i 15 e i 19 anni sono affetti da cyberbullismo, un milione di studenti. Un milione di ragazzini, ogni giorno, si alza, va a scuola e sa già che verrà preso di mira. Atti che potrebbero essere un monito a indurre le vittime a reagire con le stesse modalità.
La storia che "Adolescence" porta sullo schermo è la storia della vita di tantissimi ragazzini, che, dando valore all'opinione altrui e pensando di essere uguali alla totale brutezza e all'essere pari al nulla, si ritrovano a fare i conti con la totale perdita di innocenza e una vita rovinata dall'enorme peso di un'esistenza, secondo loro, immeritata.
Voto finale: 10 e lode
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