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L'espansione del patrimonio Unesco: il Roero verso un futuro di tutela e valorizzazione

Il Roero si avvicina all'inclusione nella buffer zone Unesco, con il sostegno del ministero della Cultura

L'espansione del patrimonio Unesco: il Roero verso un futuro di tutela e valorizzazione

Il ministero della Cultura, sotto la guida del ministro Alessandro Giuli, ha dato il via libera alla proposta di modifica della minor boundary dell’area Unesco presentata dall’Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Un passo che potrebbe ampliare l'attuale buffer zone al territorio del Roero, situato sulla sponda sinistra del fiume Tanaro.

Il dossier, inviato alla sede centrale dell’Unesco a Parigi il 18 marzo, ha ricevuto il pieno sostegno della Regione Piemonte. La proposta di estensione del perimetro interessa complessivamente 20 Comuni, già attivamente coinvolti nella conservazione e diffusione del sito patrimonio mondiale. Tra questi, San Martino Alfieri, Govone, Priocca, Magliano Alfieri, Castellinaldo, Castagnito, Guarene, Piobesi d’Alba, Corneliano d’Alba, Montaldo Roero, Baldissero d’Alba, Sommariva Perno, Canale, Montà, Vezza d’Alba, Monteu Roero, Santo Stefano Roero e Pocapaglia. Tutti hanno già deliberato l'adeguamento del Piano regolatore generale alle linee guida Unesco, dimostrando un impegno concreto verso la valorizzazione del territorio.

Con i suoi circa 17mila ettari, il Roero si distingue per la sua straordinaria bellezza paesaggistica e la ricchezza vitivinicola. Se la proposta sarà accolta, la buffer zone potrebbe sfiorare i centomila ettari, includendo una delle sei aree che compongono la core zone: le colline del Barbaresco. Un'area che non solo rappresenta un patrimonio naturale, ma anche culturale, grazie alla tradizione vinicola che vi si tramanda da generazioni.

La modifica della zona tampone ha come obiettivo quello di proteggere ulteriormente queste colline, garantendo una gestione sostenibile del territorio e promuovendo uno sviluppo che rispetti l'ambiente e la cultura locale. La buffer zone, infatti, non è solo una linea di confine, ma un'area di transizione che assicura la protezione del sito patrimonio mondiale, mitigando gli impatti negativi delle attività umane.

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