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La parola ai lettori
24 Marzo 2025 - 10:40
Con la moschea ad Aurora prosegue la loro invasione
Egregio direttore ,tutte le religioni “straniere” hanno l’obbligo di firmare l’“intesa” con lo Stato italiano, ma l’unica che non ha firmato È l’ Islam. Pertanto non si possono costruire moschee in Italia. Non vedo perché dobbiamo sempre “calare le braghe” per questa religione. Vengono accolti nel nostro Paese e la maggior parte che cosa fa: delinque, ruba, stupra, e si può continuare. Loro seguono una sola “sura” del Corano: ammazza gli infedeli se non aderiscono alla nostra religione ( esempio eclatante Afghanistan). Non ha importanza se parte dei soldi li mette il re del Marocco e l’altra parte chi la metterà? Perché con quella donazione non li ospita a casa sua? I cittadini sperano che il re venga a Torino: secondo me non risolve il problema, ci sono delle linee da seguire e non viene fatto. Inoltre nessuno si ricorda che cosa hanno trovato le forze dell’ordine, molti anni fa, entrando in una moschea fuori legge? Hanno trovato molto materiale per attentati terroristici. L’iman è stato arrestato e poi espulso, se ricordo bene era un macellaio. Quante di queste persone che noi accogliamo in Italia conoscono la nostra Costituzione e le nostre leggi? Ancora una volta aveva ragione Oriana Fallaci che scriveva nei suoi libri che ci avrebbero invasi (lo fanno già) e che poi un po’ per volta tenteranno con ogni mezzo di farci cambiare idea. Ricordo anche che, con lo stesso benefattore, era arrivata la proposta di costruire una moschea ma che era stata respinta perché mancava la firma sull’intesa. Mi chiedo, le amministrazioni comunali, regionali e statali non ne sono a conoscenza? Anche la moschea di Roma è fuorilegge. A quanto pare solo gli italiani sono tenuti ad osservare le leggi.
Maria Milvia
Di progetti di moschee “ufficiali” a Torino ne abbiamo visti tanti e sono finiti tutti male (anche sulla provenienza dei fondi...). Mi chiedo perché tutta la bella Torino che esultava alla presentazione di questa non abbia memoria o non si ponga domande.
A.Mon.
Pace
Anche la bandiera dell'Europa all'Altare della Patria
Penso che l’Altare della Patria rappresenti tutte le persone, civili o militari, che diedero e danno ancora salute ed anni di vita, se non la vita stessa, per la difesa e il progredire della Patria. Le persone in armi poste a guardia d’onore del Milite Ignoto le vedo allora come giovani che fanno compagnia ad un loro amico: questo mi fa pensare alla Pace e non alla Guerra, in linea con il dettato dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Non è un caso che sia lo stesso articolo che consente all’Italia di aderire alle istituzioni europee, la bandiera delle quali sventola insieme al Tricolore sulle facciate dei palazzi istituzionali. Guardando i pennoni posti ai lati della scalinata del monumento romano osservo, però, i nostri due tricolori: drappi gemelli forse ad ammonire che, pur stando in Europa, il Sacrario della Patria non potrebbe che riguardare solo il nostro popolo? Se così fosse, però, questo sarebbe ingiusto nei confronti proprio di uno dei monumenti simboli della Repubblica che, grazie anche alle attività di pedagogia civica in esso realizzate, vuole educarci ad una “cittadinanza attiva, democratica ed europea”.
E proprio il lungo cammino che ci ha condotto all’attuale Unione europea consente di andare oltre; aiutati in proposito dalla “dichiarazione Schuman” del 1950, sappiamo che quando “L’Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra”. Formulo quindi un auspicio: che il sacrificio dei nostri Caduti resti sublimato dal mantenimento della pace; pace che, almeno tra i propri Stati membri, l’Unione europea ha sempre assicurato, indipendentemente da come ciascuno di noi sogni o consideri questo atipico soggetto di diritto internazionale.
Sempre Schuman ci insegna che “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”.
Ecco allora il mio invito: similmente a tutti gli altri edifici pubblici in Italia, anche la bandiera europea sventoli permanentemente dinanzi al Vittoriano. Credo che in questo momento storico, nel quale la Pace è a rischio, alzare la seconda bandiera proprio nel luogo che commemora i sacrifici delle Italiane e degli Italiani assurgerebbe a simbolo di speranza e fiducia nel futuro dell’Italia e del Continente al quale tutti noi – ciascuno a proprio modo – apparteniamo.
Giorgio Marsiglio
Società
Adozioni anche per i single
Un’altra sentenza della Corte costituzionale che procede imperterrita nella demolizione della famiglia, consentendo adozioni di bambini anche ai single. Morte alla famiglia “tradizionale” considerata primitiva, avanti con le famiglie “arcobaleno” e con quelle “monocolore”, questo è il progresso...
Gianluigi De Marchi
Una possibilità in più per qualcuno (soprattutto per dei bambini) non è un diritto in meno per gli altri.
A.Mon.
Viabilità
Ciclabili interrotte e parchi senza servizi
Come al solito in molti hanno gli occhi chiusi oppure fanno finta di non vedere o capire quando si tratta solo di attirare fondi per un pezzettino di pista ciclabile senza guardare più lungo del proprio naso. La ciclabile in questione è mozza da anni. Partendo dal cavalcavia di corso Bramante continua per via Giordano Bruno per poi svoltare in via Filadelfia. Peccato che i fenomeni del Comune e della stessa Circoscrizione 8 si siano dimenticati di farla proseguire sullo stesso marciapiede fino in via Giordano Bruno angolo corso Giambone. Se passi su questo tratto di marciapiede in bici, i residenti ti sultano, se vado dai vigili di via Giordano Bruno ti dicono che è ciclabile ma di fatto non è così. Torino rimane per me, una città dormitorio sotto tutti gli aspetti rispetto ad altre città con molti più problemi e qualche milione in più di abitanti. Non parliamo poi dei grandi Parchi senza nemmeno servizi igienici! (Piazza D’Armi, Passo Buole, Corso Traiano, ecc). Basterebbe poco, a Porta Nuova ci vuole 1 euro per fare pipì! Fate la stessa cosa nelle aree verdi. Date lavoro a chi vuole e ha voglia di lavorare dando la gestione dei bagni a pagamento a chi continua a dire: mamma mi scappa la pipì! Cosa ci vuole, una grande nave da crociera per avere dei servizi?
Antonio Scermino
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