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Gaffe e polemiche
26 Marzo 2025 - 05:20
Romano Prodi è tornato nuovamente al centro delle cronache nazionali, questa volta per un episodio insolito: la tirata di capelli a una giornalista di Mediaset. Un gesto che ha suscitato stupore e polemiche, ma che si aggiunge a una lunga serie di episodi bizzarri che hanno costellato la sua carriera. Tra questi, uno dei più noti resta senza dubbio la famosa "seduta spiritica" legata al caso del rapimento di Aldo Moro.
A ricordarlo con toni durissimi fu Oriana Fallaci, che nei primi anni 2000 scrisse una lettera indirizzata proprio a Prodi. "Signor Presidente della Commissione Europea, so che in Italia la chiamano Mortadella", esordiva la giornalista fiorentina, sottolineando la sua disistima nei confronti dell'ex premier sin dal 1978. Il motivo? La sua partecipazione alla seduta spiritica per scoprire dove i brigatisti nascondessero Aldo Moro. Fallaci non esitò a criticare aspramente quel gesto, definendolo poco serio, irrispettoso e privo di umanità nei confronti dello statista democristiano, che sarebbe stato poi assassinato dalle Brigate Rosse.
Le parole della giornalista non lasciavano spazio a interpretazioni: "Non mi parve serio, Monsieur, non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso". E il suo giudizio su Prodi si fece ancora più tagliente: "Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente benigna mi rattrista". Lo paragonò ai personaggi della Commedia dell’Arte, evocando Pulcinella, Brighella, Arlecchino e Tartaglia, simboli di un'Italia farsesca che, secondo la Fallaci, Prodi incarnava perfettamente.
A queste critiche si aggiunsero le "figuracce" di Prodi sulla scena internazionale, come ricordò la Fallaci citando un editoriale del Times che lo accusava di aver perso "il diritto morale" di guidare la Commissione Europea. "Non ci mancava che lei, Monsieur", scriveva il quotidiano britannico, un pensiero che la stessa Fallaci fece suo con amarezza. Il culmine della sua lettera arrivò con una stoccata finale: "Santo Cielo, non le bastavano gli immeritati fasti di Bruxelles? Dove ogni mese lei riceve cinquanta milioni di vecchie lire italiane! E, perbacco!, sono tante! Così tante che mi chiedo come facciano gli italiani, anzi gli europei, a non rinfacciargliele".
"Mister Prodi renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana. Non ci mancava che lei, Monsieur". La lettera si conclude nel peggiore dei modi: "Voglio dire oltre a Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, non ci mancava che Mortadella".
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