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01 Aprile 2025 - 19:30
Ringiovanire di dieci anni – non nel fisico, ma nella funzionalità del cervello – è possibile. E non servono farmaci, diete o tecniche complesse: basta spegnere internet sul proprio smartphone per due settimane. È il risultato di una sorprendente ricerca congiunta condotta dall’Università della British Columbia e dall’Università del Texas, pubblicata sulla rivista PNAS Nexus.
Lo studio ha coinvolto quattrocento partecipanti, per lo più studenti e lavoratori con un’età media di 32 anni (per il 63% donne). A ciascuno è stato chiesto di installare un’app che disattiva la connessione dati del cellulare, pur lasciando attive telefonate e messaggi. L’obiettivo era semplice: osservare cosa accade al cervello quando viene interrotto il flusso continuo di stimoli digitali.
I risultati parlano chiaro: in soli 14 giorni, il tempo medio passato davanti allo schermo dello smartphone si è più che dimezzato, scendendo da 314 a 161 minuti al giorno. Ma ciò che colpisce è l’effetto misurato: la capacità di concentrazione sostenuta – quella che permette di mantenere l’attenzione su un compito senza distrazioni – è migliorata al punto da risultare equivalente a quella di una persona di dieci anni più giovane.
Non è tutto. Il 90% dei partecipanti ha riportato un sensibile miglioramento della salute mentale, superiore a quanto ci si aspetterebbe dopo due settimane di trattamento con antidepressivi. Gli effetti benefici si sono estesi anche al benessere personale e alla soddisfazione di vita, due indicatori fondamentali della qualità psicologica.
Secondo i ricercatori, questi cambiamenti sono legati a nuove abitudini: senza internet a portata di dito, le persone hanno trascorso più tempo a socializzare, a muoversi fisicamente e a contatto con la natura. In altre parole, hanno ricominciato a vivere nel mondo reale.
“La grande domanda era: siamo davvero progettati per gestire una connessione costante con tutto e tutti?”, si chiedono gli autori. “I dati dicono di no. Anche se internet mobile ha portato molti vantaggi, limitarne l’uso può avere effetti sorprendentemente positivi”.
Non solo: anche chi non ha rispettato del tutto il protocollo ha mostrato miglioramenti, seppur più contenuti. Un segnale che basta una parziale disconnessione per ottenere benefici concreti. Il team scientifico ha già annunciato nuove fasi dello studio, che valuteranno l’impatto del blocco di specifiche app – come i social network – o l’estensione dell’esperimento ad altri dispositivi connessi, come tablet e laptop.
A finanziare la ricerca, con un tocco di ironia, è stata la Silicon Valley Community Foundation, la più grande fondazione della valle californiana, il cui maggiore donatore è Facebook (ora Meta), con 1,75 miliardi di dollari versati da Mark Zuckerberg nel 2010 e altri 200 milioni nel 2018.
Un paradosso? Forse. Ma anche il segno che riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia è diventato non solo urgente, ma necessario.
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