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Sicurezza in rete
04 Aprile 2025 - 12:00
In un contesto sempre più digitalizzato, dove ogni operazione – dalla dichiarazione dei redditi all'accesso ai servizi sanitari – passa attraverso credenziali elettroniche, la protezione dell'identità digitale è diventata una delle sfide più urgenti. Tra gli strumenti oggi più utilizzati figura lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, pensato per semplificare l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione e di enti privati. Ma proprio il successo e la diffusione di questo strumento lo hanno reso anche bersaglio privilegiato per truffatori e cybercriminali.
Le frodi legate allo SPID sono in aumento. I criminali digitali, grazie al furto di documenti e dati personali reperiti online, riescono ad attivare identità digitali a nome di cittadini ignari. Il sistema stesso consente la possibilità di richiedere più SPID tramite gestori diversi, un’opzione legittima ma che, se non gestita con attenzione, apre la porta a pericolosi raggiri. È proprio in questa molteplicità di gestori che si insinua la truffa: una falla che consente ai malintenzionati di eludere i controlli e ottenere credenziali da utilizzare per scopi illeciti.
Una volta ottenuto un accesso SPID fasullo, le conseguenze possono essere gravi, dal dirottamento di rimborsi fiscali grazie alla modifica dell’Iban nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, fino all’apertura di conti correnti e all’avvio di attività truffaldine a nome della vittima. Il danno non è solo economico, ma anche reputazionale e burocratico, con cittadini che si trovano coinvolti in situazioni complesse senza averne mai avuto parte.
Fortunatamente esistono contromisure efficaci. È raccomandabile effettuare controlli periodici sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale, per verificare il numero e lo stato degli SPID attivi a proprio nome. Anche l’utilizzo dell’autenticazione a due fattori si rivela un valido alleato nella protezione dei propri accessi. Altre buone pratiche includono la condivisione dei documenti d’identità solo tramite canali ufficiali, evitando e-mail, messaggi o app non certificate, e l’attivazione di notifiche da parte della propria banca, così da monitorare ogni movimento sospetto in tempo reale.
Nel caso in cui si sia vittime di una truffa, è fondamentale agire rapidamente. In questo senso, l’associazione Codici – Centro per i Diritti del Cittadino – offre supporto concreto attraverso assistenza legale e orientamento. L’organizzazione, da anni attiva nella tutela dei consumatori, si è occupata di numerosi casi di frode legati all’identità digitale, sottolineando come la consapevolezza e la tempestività
Chi ha bisogno di aiuto può contattare Codici telefonicamente al numero 06.5571996, via WhatsApp al 375.7793480 o scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.
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