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FOOD & ECONOMIA

Spesa di Pasqua 2025: calano i prezzi di fave e carciofi, fragole e pesce restano alti

Secondo BMTI e Italmercati, per la spesa di Pasqua fave in calo (-9,2%) ma fragole, vitellone e seppie mantengono prezzi alti

Spesa di Pasqua 2025: calano i prezzi di fave e carciofi, fragole e pesce restano alti

Immagine di repertorio

Quest’anno, chi porta in tavola le fave per Pasqua può tirare un sospiro di sollievo: i prezzi sono scesi del 9,2%, con un costo medio all’ingrosso di 1,50 euro al chilo. Ma non tutto segue la stessa tendenza. Fragole, carni e alcuni tipi di pesce mantengono prezzi alti o mostrano leggeri aumenti. A dirlo è La Borsa della Spesa, il bollettino settimanale curato da BMTI in collaborazione con Italmercati Rete di Imprese, che fotografa l’andamento dei prodotti freschi nei mercati italiani a pochi giorni dalla Settimana Santa.

Tra le buone notizie ci sono anche i carciofi, da sempre protagonisti delle ricette pasquali. Il recente calo delle temperature ha favorito la produzione, abbassando i costi: il violetto senza spine si trova attorno ai 20 centesimi al pezzo, il romanesco si aggira sui 50 centesimi. Bietole stabili a 1 euro/kg, e agretti in leggero calo nonostante una produzione più contenuta (3 euro/kg).

Per la frutta, spiccano i limoni siciliani, di ottima qualità grazie al bel tempo, con un prezzo compreso tra 1,30 e 1,50 euro/kg. Situazione diversa per le fragole, che salgono leggermente a causa del rallentamento della raccolta: si va dai 5 euro/kg per la varietà Inspire lucana ai 3,50 euro/kg per le fragole campane, calabresi e siciliane. Restano stabili i mandarini (1,50 euro/kg) e le mele (1,80 euro/kg).

Dai banchi del pesce, aprile segna il ritorno delle seppie a prezzi leggermente in calo (13 euro/kg), mentre si conferma conveniente il tonnetto alletterato, in netta discesa rispetto allo scorso anno: tra i 4 e i 6 euro/kg, in base alla pezzatura. Restano vantaggiosi anche i granchi blu (3 euro/kg) e le vongole lupino (3,50 euro/kg). Tra i cefali, il lotregano cala a 1,50 euro/kg, il botolo si trova sui 2 euro/kg, il bosega scende a 6 euro/kg, mentre il più pregiato muggine o volpina, con cui si produce la bottarga, tocca i 7 euro/kg. In calo anche il lumachino, tipico della cucina delle feste, che si ferma a 7 euro/kg.

Sul fronte carni, pochi scossoni: la carne di tacchino resta stabile tra 8,10 e 8,30 euro/kg, così come i tagli di vitellone, fermi tra 8,70 e 9,10 euro/kg, segno di un mercato equilibrato tra domanda e offerta.

Chi sta preparando la spesa pasquale può trovare margini di risparmio, ma deve fare attenzione: se alcuni prodotti stagionali sono in discesa, altri restano su livelli alti. La parola d’ordine è scegliere bene.

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