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Salute
15 Aprile 2025 - 15:15
Beauty routine
Sembrava solo l’ennesimo ingrediente con un nome complicato e un odore poco invitante, buono giusto per disinfettare una ferita. E invece l’acido ipocloroso, ex sconosciuto delle routine dermatologiche, è diventato il nuovo protagonista della guerra all’acne, scalzando giganti come l’acido salicilico, il glicolico e perfino l’amato ialuronico.
Sì, avete letto bene. L’ultima ondata beauty arriva direttamente dalle corsie mediche, dove l’HOCl – il suo nome tecnico – era usato per trattare ustioni e tagli, ma oggi è finito nel flacone spray che spopola tra influencer, creator e celebrity. Il prodotto cult? Il SOS Daily Facial Spray di Tower 28, seguito a ruota dallo Spray Cleanser di Magic Molecule. Il risultato? +132% di ricerche in rete nell’ultimo anno, secondo il Beauty Trend Tracker di Vogue Business. E l’hashtag #MyAcneStory sta diventando una vera e propria saga da milioni di visualizzazioni.
Un tempo era riservato a medici e farmacisti. Oggi è sulla pelle di milioni di utenti che documentano ogni spruzzo davanti allo specchio. L’acido ipocloroso è diventato virale grazie alla sua reputazione da “disinfettante sicuro”: uccide i batteri, riduce le infiammazioni e – dicono – fa sparire i brufoli. Il tutto con un semplice gesto spray. Facile, veloce, no-frills.
Il segreto del suo successo? Unisce scienza e social: da un lato pubblicazioni scientifiche che ne certificano l’efficacia antimicrobica, dall’altro TikToker che giurano di aver risolto anni di acne in tre settimane. Una combo irresistibile nel mondo della bellezza 2025, dove la salute della pelle conta più del contouring perfetto.
Ma c’è un però. A spegnere (parzialmente) gli entusiasmi ci pensa il dermatologo Leonardo Cellano, presidente AIDECO:
«L’acido ipocloroso è un ottimo supporto per disinfettare la cute e trattare irritazioni superficiali. Ma l’acne è una patologia cronica, spesso di origine ormonale e batterica. Pensare che basti uno spray per risolverla è illusorio».
In altre parole: l’HOCl funziona, ma fino a un certo punto. Può aiutare nelle fasi iniziali, quando compare un brufoletto infiammato, o quando la pelle è irritata. Ma usarlo in modo eccessivo – come molti fanno – può alterare il microbiota cutaneo, già compromesso in caso di acne. E questo, a lungo andare, rischia di peggiorare la situazione.
L’acido ipocloroso non è l’ingrediente miracoloso che cancella tutto in una notte. Ma è un alleato, soprattutto se inserito in una strategia skincare seria e personalizzata, che può includere retinoidi, antibiotici o trattamenti sistemici. Non un solista, insomma, ma un corista efficace.
Allora perché piace tanto? Perché oggi la bellezza non è più solo questione di estetica, ma di benessere e gestione consapevole della pelle. Hashtag come #Inflammaging o #AcneAwareness raccontano un bisogno nuovo: non nascondere, ma capire e affrontare. E in questo nuovo paradigma, anche uno spray disinfettante può diventare un simbolo.
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