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Spettacolo in cielo

Aurore boreali in vista! Ecco quando illuminerà i nostri cieli

L’evento potrebbe regalare spettacoli luminosi nel cielo e influenzare satelliti, comunicazioni e fauna migratoria

Aurore boreali in vista! Ecco quando illuminerà i nostri cieli

Un raro spettacolo celeste potrebbe illuminare i cieli di domani, 16 aprile, grazie a una tempesta geomagnetica di intensità moderata (classe G2) attesa sulla Terra. Lo annuncia il Centro di Previsione Meteorologica Spaziale della NOAA, l’agenzia scientifica statunitense che monitora il clima spaziale. Se le condizioni saranno favorevoli, sarà possibile osservare aurore boreali a latitudini inferiori rispetto al solito, anche se – precisano gli esperti – l’Italia resterà probabilmente fuori da questo straordinario scenario.

L’evento ha origine da due espulsioni di massa coronale (CME) emesse in rapida successione dal Sole tra il 12 e il 13 aprile. Questi fenomeni, veri e propri “sbuffi” di plasma ad alta energia lanciati dalla corona solare, trasportano enormi quantità di particelle ionizzate e campi magnetici, e possono viaggiare nello spazio interplanetario a velocità di milioni di chilometri orari.

Secondo gli scienziati, le particelle espulse impiegheranno circa due o tre giorni per raggiungere la magnetosfera terrestre, attraversando i 149,6 milioni di chilometri che separano il nostro pianeta dal Sole. Una volta giunte a destinazione, queste particelle potrebbero dar vita non solo a spettacolari fenomeni aurorali, ma anche a disturbi significativi delle comunicazioni radio, anomalie nei sistemi satellitari e possibili impatti sulle infrastrutture energetiche.

"Queste espulsioni possono avere origine da brillamenti solari o da cosiddette ‘protuberanze eruttive’," spiega Mauro Messerotti, docente di Meteorologia Spaziale all’Università di Trieste. "Si tratta di strutture magnetiche a forma di arco che si sollevano dalla superficie solare, con temperature inferiori e densità maggiori rispetto al plasma circostante."

Il fatto che le due espulsioni siano avvenute a breve distanza l’una dall’altra è particolarmente interessante: la prima CME, infatti, potrebbe aver “spianato la strada” alla seconda, facilitandone il percorso verso la Terra e amplificandone gli effetti.

Le condizioni meteorologiche nello spazio, così come sulla Terra, sono estremamente variabili e soggette a cambiamenti repentini. Per questo, anche se al momento non sono previsti fenomeni aurorali visibili dal nostro Paese, non si possono escludere completamente sorprese.

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