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Letto per voi

Yoko e John, la vera storia raccontata bene

La figlia dell'oceano (Vita di Yoko Ono) di Dario Salvadori

Yoko e John, la vera storia raccontata bene

Chi la detesta, chi la idolatra. Non c'è una via di mezzo. C'è chi gli addebita lo scioglimento dei Beatles così come la rovina di Lennon, c'è chi invece a novanta e passa anni, continua a vedere in lei una sorta di genio, che semmai ha contribuito al mito di Lennon, fornendogli un aiuto importante alla sua affermazione, a prescindere dai Beatles. 

E' bella questa biografia di Dario Salvadori, un giornalista da sempre attento al mondo della musica. Aiuta a ricostruire chi è realmente una delle donne più eclettiche che si sono affermate nella seconda metà del secolo scorso.  

Dall'infanzia in Giappone (figlia di un alto funzionario di banca e madre di buona famiglia), da subito vivace, curiosa di apprendere (imparerà a suonare giovanissima) poi i viaggi, prima in USA, poi il ritorno in Giappone. L'adolescenza, gli amori, il carattere esuberante che la porterà a entrare in contatto con quel mondo dove si incrociano i talenti più diversi, dalla letteratura (Gregory Corso) a Jazzisti (Ornette Coleman fu un suo grande amico), agli artisti (e artiste) che si sono resi protagonisti di quella ventata di rinnovamento che in senso lato potremmo definire cultura pop

Se c'è una cosa che si apprende nella lettura, è che al di là degli stereotipi citati, Yoko Ono non è affatto un personaggio banale. Anzi. Fa esattamente quello che ritiene sia il meglio per se e per chi le sta intorno. Chi la vede “fredda e calcolatrice” prendendo a prestito la sua capacità di saper “fare affari” (una vera business woman) tralascia di ricordare quanto, della sua cultura nipponica, quella genuinità che si ispira alle antiche discipline orientali, siano state altrettante sfaccettature della sua complessa personalità

Il libro è ricco di aneddoti, citazioni. E’ un viaggio, a ritroso, nel tempo che scava e regala scorci di avvenimenti, litigi e altrettanto repentine riappacificazioni, fra lei e Lennon, fra lei e i musicisti che gli giravano intorno.  

Dalle stanze del Dakota (Hotel nel quale la coppia elesse il proprio domicilio a NY) sono passati se non tutti sicuramente molti degli artisti (musicisti, pittori-Ono è una sorta di mecenate, sempre pronta a promuovere vecchi e nuovi talenti, scrittori e giornalisti). Sull'ingresso di questo albergo, che è diventato (purtroppo) un cult, meta immancabile per chiunque si trovi nella Grande Mela, l'otto dicembre del 1980 venne assassinato John Lennon con dei colpi di pistola alle spalle, sparati da un “fan” al quale poco prima aveva autografato la copertina di un suo disco.  

Un lavoro di ricostruzione poderoso, questo di Salvadori, doviziosamente accompagnato da tutti i lavori firmati insieme dalla coppia e, successivamente, da Ono come solista.  

Chiudono il testo, impreziosendolo, le interviste alla protagonista. Due di Salvadori stesso e una, “gentile concessione” di un altro giornalista di fama internazionale come Peter Occhiogrosso (autore di altre biografie, una su tutte quella di Frank Zappa).  

Un piacevole “viaggio nel recente passato” che aiuta a ricostruire l'atmosfera di quegli anni, gli eccessi come le geniali intuizioni. E, per restare alla cronaca, quanto ci mancano figure come queste, capaci di finanziare in tutto il mondo una campagna di affissioni “WAR IS OVER” (if you want) che, prim'ancora che pubblicizzare l'omonima canzone, rappresenterebbe tuttora un valido appello alla Pace, in grado di parlare ancora alle coscienze di tutti noi. 
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