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Come orientarsi tra i colori del clero: guida per riconoscere i membri della Chiesa in Vaticano

Tra rossi cardinalizi e viola episcopali, ecco cosa raccontano le vesti del clero durante i riti solenni e il conclave in San Pietro

Come orientarsi tra i colori del clero: guida per riconoscere i membri della Chiesa in Vaticano

Negli ultimi giorni, il Vaticano e piazza San Pietro sono stati animati dalla presenza di numerosi membri del clero, di diversi ranghi e ordini. Questo afflusso continuerà a essere più intenso del consueto almeno fino alla conclusione del conclave. Alcuni di loro indossano vesti rosse, altri tonalità di viola: si tratta di simboli ben precisi che nella Chiesa cattolica rivestono grande importanza, soprattutto per identificare il ruolo e il grado di chi li porta.

Durante le cerimonie solenni, il rosso è riservato ai cardinali, mentre i vescovi e altri prelati utilizzano abiti di colore viola, più esattamente definito come paonazzo. Accanto a queste regole generali, esistono poi numerose eccezioni e consuetudini particolari, legate per esempio a singole diocesi o tradizioni locali.

Le caratteristiche berrette rosse dei cardinali, ornate con tre sporgenze in cima, sono facilmente riconoscibili. In secondo piano, si possono distinguere vescovi con abiti color paonazzo e altri sacerdoti con la cotta bianca, una sopravveste che accompagna la talare nera.

In questi giorni di riti solenni, il Vaticano invita i sacerdoti a indossare l’abito corale, ossia l’abbigliamento liturgico usato dai religiosi che partecipano alle cerimonie ma non le presiedono. Tuttavia, questa mattina, il cardinale camerlengo Kevin Farrell ha indossato un abito liturgico diverso da quello degli altri cardinali, poiché era lui a presiedere i primi funerali papali dopo la traslazione della salma a San Pietro.

L’abito corale del cardinale è composto dalla talare rossa, dallo zucchetto e dalla berretta dello stesso colore, dalla mozzetta (una corta mantella sulle spalle) e dal rocchetto bianco, una sopravveste in seta. Il tutto è completato da una croce pettorale.

Anche i vescovi e gli arcivescovi indossano un abito simile, ma con il colore paonazzo al posto del rosso. Essi guidano le diocesi o arcidiocesi, le suddivisioni territoriali della Chiesa. I cardinali, scelti direttamente dal papa, hanno invece il compito di assisterlo nel governo della Chiesa e di partecipare all’elezione del nuovo pontefice. Quando un religioso viene nominato cardinale, diventa automaticamente anche vescovo, se non lo era già.

Durante le liturgie di questi giorni si nota quindi una maggiore presenza di cardinali, ben riconoscibili per il rosso delle loro vesti, in prima fila; seguono i vescovi e poi altri membri del clero, che spesso indossano la fascia o la cotta al posto della mozzetta.

In contesti meno solenni, sia i cardinali che i vescovi indossano la talare nera con la pellegrina, una mantella anch'essa nera ma bordata: rossa per i cardinali, paonazza per i vescovi.

Ci sono poi altri indumenti distintivi che variano a seconda del ruolo nella gerarchia ecclesiastica. I prelati della curia romana, per esempio, non portano né lo zucchetto né la mozzetta, ma indossano una mantelletta lunga e una berretta nera con un fiocco viola. I sacerdoti di grado inferiore, invece, indossano una talare nera e sopra di essa la cotta bianca.

Infine, gli appartenenti agli ordini religiosi come monaci e frati portano abiti neri, la cui forma può variare in base alla congregazione. Le religiose, invece, indossano veli e abiti che vanno dal chiaro allo scuro, sempre in base alla regola del loro ordine.

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