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ECONOMIA

Inflazione di aprile: prezzi in aumento del 2%, spesa alimentare a +2,6%

Secondo l’Istat cresce il carrello della spesa. Codacons stima +657 euro annui per famiglia, preoccupano energia e nuovi dazi

Inflazione di aprile: prezzi in aumento del 2%, spesa alimentare a +2,6%

Immagine di repertorio

Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, l’inflazione in Italia ha registrato a aprile un incremento del 2% rispetto allo stesso mese del 2024. Un dato che riflette soprattutto l’aumento dei prezzi dei beni di largo consumo, in particolare quelli alimentari, per la casa e per la persona, che segnano un +2,6%. Si tratta di una risalita rispetto al +2,1% registrato a marzo, segnale che il cosiddetto "carrello della spesa” continua a subire pressioni al rialzo.

D'altro canto, i prodotti acquistati con maggiore frequenza – come pane, latte, carburanti e servizi di trasporto – mostrano un lieve rallentamento, con la crescita che passa da +1,9% a +1,6%. A spingere l’inflazione in questa fase sono soprattutto i beni energetici soggetti a regolamentazione – luce e gas in primis – che vedono un balzo annuo da +27,2% a +32,9%. Anche i costi legati ai trasporti crescono con decisione, passando da +1,6% a +4,4%.

Risultano invece in calo i prezzi degli energetici non regolamentati, come i carburanti, che registrano una variazione negativa (-2,9%), mentre anche i tabacchi mostrano un rallentamento dell’inflazione (+3,4% contro il +4,6% precedente). L’inflazione "di fondo" – cioè quella che esclude alimentari freschi ed energia – risale a sua volta dal +1,7% al +2,1%, segnalando che l’aumento dei prezzi sta coinvolgendo una fetta sempre più ampia di beni e servizi.

L’associazione dei consumatori Codacons, stima che questa dinamica potrebbe tradursi in una spesa aggiuntiva di circa 657 euro l’anno per famiglia. Per i nuclei con due figli, il rincaro potrebbe sfiorare i 900 euro. A influire maggiormente, secondo l’associazione, è l’impennata dei prezzi alimentari, accelerata da fattori stagionali come la Pasqua e da squilibri nei mercati delle materie prime. E non si esclude – è il timore espresso dal Codacons – che l’introduzione di nuovi dazi commerciali possa alimentare ulteriori aumenti nei prossimi mesi.

Anche Federdistribuzione interviene nel dibattito, sottolineando all'Adnkronos come l’instabilità economica generale continui a pesare. A preoccupare è in particolare il peggioramento della fiducia dei consumatori, scesa ai livelli più bassi da marzo 2021. Una dinamica influenzata da scenari internazionali instabili, che mettono in difficoltà l’intera catena produttiva e commerciale.

L’associazione auspica un approccio condiviso, in particolare sul tema dei dazi, per proteggere imprese e cittadini. Le aziende del settore della distribuzione moderna stanno continuando a lavorare per contenere l’impatto sui prezzi finali e tutelare il potere d’acquisto delle famiglie. Più ottimista l’analisi dell’Ufficio studi di Confcommercio, secondo cui l’inflazione, pur in lieve crescita rispetto a marzo, resta contenuta e inferiore alle attese. Il dato di aprile, si legge nella nota, "è stato influenzato da elementi stagionali legati alla festività pasquale e ai ponti", ma si ritiene plausibile una fase di rallentamento nei prossimi mesi.

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