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Sanità

Corsi di rianimazione per chi prende la patente: così si combatte l’arresto cardiaco

L’iniziativa promossa da Cardiosecurity e IRC chiede una legge per rendere obbligatoria la formazione BLS-D

Corsi di rianimazione per chi prende la patente: così si combatte l’arresto cardiaco

Ogni otto minuti una persona muore in Italia per arresto cardiaco. Una cifra impressionante che si traduce in 180 decessi al giorno oltre 65mila in un anno. A fronte di questa emergenza silenziosa, giovedì 1° maggio la prestigiosa rivista JAMA ha dedicato un approfondimento al tema, con un focus particolare sui giovani adulti in apparente buona salute.

L’articolo sottolinea come l’esito di un arresto cardiaco sia strettamente legato alla tempestività delle manovre salvavita,ù in particolare la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l’uso del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE). Intervenire subito può aumentare drasticamente le possibilità di sopravvivenza e limitare i danni neurologici. Ogni minuto di ritardo abbassa del 10% le probabilità di salvezza.

Per affrontare questa emergenza sanitaria, l’associazione Cardiosecurity APS, fondata dal cardiologo Fabio Costantino dell’Azienda USL Toscana Nord-Ovest ha lanciato la campagna “Più Formi, Più Salvi”. L’obiettivo è rendere obbligatoria una formazione BLS-D (Basic Life Support - Defibrillation) per tutti i neopatentati e per chi rinnova la patente fino ai 60 anni. L’iniziativa è sostenuta da numerose società scientifiche tra cui SIAARTI, SIMEU, GISE, SIN e l’Italian Resuscitation Council (IRC). “Formare milioni di cittadini è l’unico modo per proteggere davvero la vita. Senza i testimoni, anche i soccorritori professionisti sono impotenti”, spiega Costantino. L’idea di legare la formazione salvavita al conseguimento della patente è già realtà in diversi Paesi europei, con il sostegno ufficiale dell’European Resuscitation Council. Anche l’IRC, partner italiano dell’ERC, è da anni in prima linea per diffondere la cultura della rianimazione con iniziative come la settimana nazionale “Viva!” in programma ogni 16 ottobre dal 2013.

Andrea Scapigliati, presidente dell’IRC e direttore del reparto di Cardioanestesia e Terapia Intensiva cardiochirurgica al Policlinico Gemelli di Roma, sottolinea il valore dell’iniziativa: “Ogni occasione per informare e formare moltiplica la possibilità di salvare vite. Non è una proposta simbolica ma un atto concreto.” La presidente di SIAARTI Elena Giovanna Bignami richiama l’importanza di una formazione semplice e omogenea:“ Poche nozioni, ma chiare. Un linguaggio comune che riduce i tempi e salva organi vitali, primo fra tutti il cervello.” Decisa anche Daniela Aschieri, cardiologa e presidente del Progetto Vita di Piacenza – la prima iniziativa europea per la defibrillazione precoce sul territorio: “Rendere obbligatorio il corso BLS-D è rivoluzionario. È la vera cittadinanza attiva. Formare le persone è l’unica strategia per battere la prima causa di morte in Italia.”

Secondo Costantino, l’Italia potrebbe diventare il primo Paese al mondo a formare un’intera generazione alla risposta immediata all’arresto cardiaco. L’appello finale è rivolto ai ministri della Salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, e al Presidente del Consiglio: “Accelerare l’iter legislativo è un traguardo di valore sociale, etico e civile.” 

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