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Se vivi in Europa vivi di più (rispetto agli americani sicuramente) anche da povero

Il gap di aspettativa di vita tra ricchi e poveri si fa sempre più grande, ma la disuguaglianza va oltre la ricchezza: l’assistenza sanitaria e il welfare europeo fanno la differenza.

Se vivi in Europa vivi di più (rispetto agli americani sicuramente) anche da povero

Anziani

“I ricchi americani vivono in media 76 anni, molto meno dei poveri europei. Anche un italiano povero supera gli 80 anni”. Queste parole, tratte dal recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, sembrano ribaltare le convinzioni comuni sul legame tra ricchezza e longevità. Il report, che ha analizzato i dati su un arco di 12 anni, svela una realtà sorprendente: non solo i poveri europei vivono più a lungo dei ricchi americani, ma anche gli americani più facoltosi non sono esenti da disuguaglianze strutturali che minano la loro salute.

Lo studio, che ha coinvolto 73.838 adulti di età compresa tra 50 e 85 anni provenienti da Stati Uniti ed Europa, ha misurato l’aspettativa di vita in base alla ricchezza e ha evidenziato che il tasso di mortalità in Europa, anche tra le fasce più povere, è significativamente inferiore a quello degli Stati Uniti. In particolare, gli europei del nord e ovest (tra cui Svizzera, Svezia, Paesi Bassi) hanno un tasso di mortalità inferiore del 40% rispetto agli americani.

In contrasto, le disuguaglianze all’interno degli Stati Uniti sono così marcate che i ricchi americani vivono meno dei loro omologhi europei. Nonostante abbiano accesso a cure sanitarie di altissimo livello, fattori come lo stress, una dieta meno equilibrata e l'inquinamento ambientale continuano a ridurre la loro aspettativa di vita. “Neanche i più ricchi sono al riparo da questioni sistemiche come l’ineguaglianza economica o fattori di rischio legati allo stile di vita”, afferma Irene Papanicolas, economista della salute alla Brown University.

Il contrasto tra gli Stati Uniti e l’Europa è in gran parte spiegato dal diverso approccio al welfare. In Europa, tutti, anche i più poveri, possono beneficiare di un sistema sanitario pubblico che garantisce un accesso universale e di alta qualità alle cure. Negli Stati Uniti, invece, l’accesso alle cure è più disomogeneo e dipende fortemente dalla condizione socioeconomica, contribuendo a un’ulteriore differenza di vita tra ricchi e poveri. Il welfare europeo è fondamentale non solo per migliorare le condizioni di vita, ma anche per permettere alle persone di vivere più a lungo, grazie a una rete di assistenza sanitaria universale che non ha eguali negli Stati Uniti.

Il gap di longevità tra ricchi e poveri è sempre esistito, ma mai con una disparità così profonda. Secondo il prof. Lamberto Manzoli, medico epidemiologo dell’Università di Bologna, “la differenza tra i ricchi e i poveri negli Stati Uniti è passata dal 5-15% al 40% negli ultimi decenni”. Questo divario non si limita al reddito, ma si estende a fattori che vanno dalla dieta alle condizioni psicologiche, come lo stress dovuto alle tensioni sociali che caratterizzano la società americana.

Il report sottolinea anche che, nonostante gli sforzi per garantire un miglior accesso alle cure per i ricchi americani, fattori di confondimento come il peso corporeo, la dieta, l’attività fisica e il disagio psicologico influenzano direttamente la durata della vita. In altre parole, non basta la ricchezza per vivere più a lungo: anche nei ceti più alti, l'ineguaglianza sociale e i problemi legati al lifestyle (come l’alimentazione e l’accesso a spazi naturali) contribuiscono al calo dell'aspettativa di vita.

I risultati di questo studio pongono una domanda importante: come possiamo migliorare la salute negli Stati Uniti? La risposta non è semplice. Secondo Papanicolas, è fondamentale comprendere meglio i fattori sottostanti che determinano queste disparità, specialmente tra i gruppi socioeconomici più simili. Sebbene la medicina americana offra delle soluzioni avanzate, è chiaro che l’accesso universale alle cure è una delle chiavi per un futuro di maggiore equità.

L’impatto delle disuguaglianze economiche non solo riguarda la salute dei singoli, ma minaccia anche la coesione sociale e la stabilità delle generazioni future. Ecco perché investire nel welfare europeo e nell’accesso equo alle risorse non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di sostenibilità per il nostro futuro.

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