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Viaggi
09 Maggio 2025 - 21:00
Avete sognato l’on the road americano, quello tra canyon, diner anni ’50 e benzina a litri? Bene. Ma poi vi siete ricordati della mancia obbligatoria e del dollaro ballerino. Panico? Calma: si può viaggiare negli Stati Uniti senza farsi dissanguare. Serve solo un piano. E un po’ di faccia tosta.
Il punto di partenza è il cibo, perché sì, gli States sono il regno del super-size e del ketchup a fiumi, ma sono anche un’arena gastronomica che pulsa di sperimentazione, cultura e sapori autentici. Basta schivare le trappole per turisti e sapere dove (e da chi) mangiano davvero gli americani.
Le stazioni di servizio non sono solo per fare pipì
I truck stop non sono glamour, eppure custodiscono tesori. In mezzo a deodoranti per auto e hot dog fluo, si trovano ristorantini gestiti da famiglie di immigrati che servono piatti autentici e fumanti. Altro che fast food: qui si mangia sarson ka saag, tteokbokki o tandoori chicken che raccontano storie, migrazioni, identità. Il tutto per pochi dollari.
Food truck e pop-up: street food che fa sul serio
A Portland, Los Angeles, New York o Seattle, il cibo di strada è diventato roba da intenditori. I food truck sono laboratori ambulanti di cucina d'autore, e molti pop-up – quei ristoranti effimeri che spuntano nei bar o nei parcheggi – hanno dato i natali a futuri imperi gastronomici. Sì, può essere anche figo mangiare per strada.
Mercati contadini: sapore locale, prezzi locali
I farmers market non sono solo per hipster col cestino di vimini. Sono la finestra più diretta sulla scena gastronomica di una città. Tra tamales vegani e fragole da svenimento, è facile capire cosa bolle in pentola – letteralmente. E magari portarsi a casa una marmellata fatta in casa invece della solita calamita kitsch.
Il consiglio migliore? Chiedere in giro
Il personale dell’hotel, i baristi, i negozianti, persino il tipo in fila con voi al distributore: tutti possono svelarvi il posto dove mangiare. Gli americani adorano condividere i propri segreti culinari. Basta fare la domanda giusta: “Dove andresti tu, davvero, con la tua famiglia?”
Seguite le code (ma non quelle su TikTok)
Una regola d’oro: se c’è fila, vale la pena aspettare. Soprattutto per il barbecue. Alcuni locali chiudono quando finisce la carne – e spesso accade a metà pomeriggio. Gli americani veri fanno la fila all’alba per il brisket. L’influencer col treppiede? Lasciatelo perdere.
Mangiare bene senza prenotare
Saltare le prenotazioni non è solo una strategia per risparmiare: è libertà pura. Potete cambiare programma, improvvisare, affidarvi all’istinto – o all’odore che arriva da un vicolo. Se volete comunque sedervi in un buon ristorante, andate a pranzo: stesso chef, metà prezzo. Di sera, fate come gli americani: spizzicate qua e là, magari con una passeggiata digestiva inclusa.
Cucinare in viaggio (senza sentirsi in campeggio)
Se amate cucinare e volete tagliare le spese, cercate alloggi con una cucina vera. I motel “extended stay” spesso offrono angoli cottura. Con quello che avete comprato al farmers market e un microonde, potete cucinare piatti dignitosi e autentici. E magari regalarvi un momento di pace tra una tappa e l’altra.
Morale: per scoprire l’America vera, quella che si mangia e si vive, servono meno dollari e più curiosità. E magari un po’ di fame. Di quella buona.
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