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Prevost, l’outsider che ha fatto la storia (e la fortuna di chi ha puntato su di lui): ecco quanto era quotata la sua elezione

Le scommesse basate su criptovalute hanno trasformato il Conclave in un evento da milioni di euro

Prevost, l’outsider che ha fatto la storia (e la fortuna di chi ha puntato su di lui): ecco quanto era quotata la sua elezione

L’elezione papale non è solo un evento religioso, ma anche un’occasione per il mercato del betting, soprattutto nei Paesi anglosassoni, dove si può scommettere letteralmente su tutto. Quella di Leone XIV ha ribaltato ogni pronostico, proprio come accadde nel 2013 con Papa Francesco. Mentre la fumata bianca segnalava la scelta del nuovo Pontefice, sui siti di previsioni e scommesse internazionali le quote subivano un’impennata improvvisa.

Su Polymarket, una piattaforma di scommesse basata sulle criptovalute, il nome di Pietro Parolin ha registrato un vertiginoso aumento nelle quotazioni, passando dal 33% al 71% in pochissimo tempo. Fino a pochi istanti prima della fumata bianca, l’allora cardinale Robert Francis Prevost era considerato un vero outsider, quotato a meno dell’1%Prima dell’annuncio ufficiale, puntare 10 dollari su Parolin avrebbe fruttato 30 dollari, con un guadagno netto di 20. Dopo la fumata bianca, però, il valore della sua quota è crollato, e la stessa somma avrebbe generato solo 10 dollari di guadagno.

A differenza di William Hill, che assegna le quote in base a valutazioni concrete come notizie di stampa, corrente ecclesiastica, nazionalità ed età, Polymarket si basa esclusivamente sulla quantità di clic degli utenti. Questo sistema, privo di una logica ponderata, permette variazioni improvvise e meno prevedibili rispetto alle tradizionali agenzie di scommesse.

Nel frattempo, Luis Antonio Tagle è stato tra i nomi che più hanno insidiato Parolin nelle previsioni, tenendo testa fino alla fine anche su William Hill, dove per giorni si è registrato un testa a testa tra i due candidati. La mattina precedente all’elezione, Tagle aveva addirittura superato Parolin, con una quota di 3, contro il 3.50 dell’ex Segretario di Stato Vaticano. Altri nomi italiani di spicco, come Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, sono rimasti indietro nelle scommesse, oscillando tra 8% e 10%.

Nelle ore precedenti al Conclave, William Hill valutava Prevost con una quota di 50, considerandolo un candidato marginale. Anche nel numero complessivo di giocate, il futuro Papa non era tra i nomi di punta: il suo nome non compariva nemmeno singolarmente nell’elenco, rientrando nella categoria “altro”, che raccoglieva solo il 25% delle puntate.

Le previsioni sono state stravolte, proprio come accadde dodici anni fa, quando le agenzie di scommesse puntarono su candidati come Angelo Scola e il ghanese Peter Turkson, sottovalutando invece Jorge Mario Bergoglio, che era quotato a 40 volte la posta.

Nel complesso, le scommesse sulla scelta del nuovo Papa hanno generato un volume d’affari superiore ai 100 milioni di euro, con Polymarket e altre piattaforme basate sulle criptovalute che hanno incassato oltre 30 milioni di dollari in puntate dalla morte di Francesco.

Curioso anche il successo del fantaPapa, un gioco nato sul modello del fantacalcio e del fantaSanremo, ideato da Pietro Pace e Mauro Vanetti, due programmatori di Pavia. La piattaforma ha raccolto 108mila iscrizioni, trasformando il Conclave in un’esperienza ludica e partecipativa. Dopo l’elezione di Leone XIV, gli organizzatori hanno dichiarato: “Abbiamo dei vincitori, c’è chi ha ‘puntato’ su Prevost come nuovo Pontefice, ora verificheremo i punteggi”. Chi ha scommesso sull’outsider Prevost ha guadagnato cifre sorprendenti. Ancora una volta, il Conclave ha dimostrato che, quando si tratta di eleggere un Papa, i pronostici possono essere completamente ribaltati.

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