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Lavoro
16 Maggio 2025 - 21:15
È ufficialmente partito il bonus per le assunzioni di donne svantaggiate, previsto dal Decreto Coesione, con l’obiettivo di incentivare l’occupazione femminile e sostenere le imprese. La misura prevede un esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a 650 euro al mese, per una durata massima di 24 mesi.
Questo incentivo rappresenta un’opportunità concreta per le aziende che vogliono rafforzare l’organico e ridurre il costo del lavoro, in un contesto economico in cui attrarre e trattenere personale qualificato è sempre più complesso.
Il bonus è destinato ai datori di lavoro privati, inclusi quelli del settore agricolo, che assumano a tempo indeterminato donne che si trovano in condizioni di svantaggio occupazionale.
Tra i profili incentivati rientrano:
Lavoratrici senza impiego regolarmente retribuito da almeno due anni.
Donne disoccupate da sei mesi, se residenti nelle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno.
Lavoratrici impiegate in settori con forti disparità occupazionali di genere, individuati annualmente con decreto ministeriale.
La durata dello sgravio contributivo dipende dalle condizioni della lavoratrice: nelle prime due situazioni può arrivare fino a 24 mesi, mentre per le assunzioni nei settori con squilibri occupazionali di genere il limite massimo è di 12 mesi. È importante sottolineare che il bonus copre solo i contributi previdenziali, escludendo i premi dovuti all’INAIL.
Per accedere all’incentivo, è necessario rispettare alcune condizioni:
Nei sei mesi precedenti l’assunzione, non devono esserci stati licenziamenti collettivi o per giustificato motivo oggettivo nella stessa unità operativa.
Il rapporto di lavoro deve essere formalizzato entro dieci giorni dall’approvazione della domanda da parte dell’INPS, che va presentata in via telematica con tutti i dati richiesti.
Esistono alcune esclusioni: il bonus non si applica ai contratti di lavoro domestico e di apprendistato, né alle imprese in difficoltà secondo i criteri europei. Inoltre, non ne possono beneficiare i datori di lavoro che non hanno restituito precedenti aiuti di Stato non autorizzati. L’incentivo è compatibile con alcune agevolazioni fiscali legate alla parità di genere o alle lavoratrici madri, ma non si cumula con altre misure che riguardano la contribuzione datoriale, come quelle per la NASpI, la disabilità o la decontribuzione Sud.
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