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Scienza

Sessualità, genere e orientamento: la scienza propone un nuovo modo per raccontarsi

Pubblicato su Nature Reviews Urology lo strumento Xygo, ideato dal professore Emmanuele A. Jannini per mappare l’identità sessuale

Sessualità, genere e orientamento: la scienza propone un nuovo modo per raccontarsi

In un’epoca in cui il dibattito pubblico su identità di genere e orientamento sessuale è spesso piegato a logiche ideologiche e contrapposizioni politiche, arriva dalla ricerca scientifica un nuovo strumento per restituire rigore e dignità alla complessità dell’identità sessuale individuale. A proporlo è Emmanuele A. Jannini, professore ordinario di endocrinologia e sessuologia medica all’Università di Tor Vergata e presidente dell’Accademia Italiana per la Salute della Coppia, in un articolo appena pubblicato sulla rivista internazionale Nature Reviews Urology, dal titolo: “Xygo: proposing a new holistic measure of gender identity and sexual orientation”

Lo Xygo è uno strumento psicometrico sviluppato per rappresentare in modo scientifico, inclusivo e flessibile l’identità sessuale di una persona. A partire da un modello bidimensionale – una rosa dei venti o un piano cartesiano – lo Xygo consente di mappare quattro dimensioni fondamentali:

  • X o Y, cioè il sesso assegnato alla nascita

  • G, l’identità di genere (chi sento di essere)

  • O, l’orientamento sessuale (chi mi piace)

Le ultime due coordinate, G e O, vengono espresse su una scala da -3 a +3, dove i segni non hanno connotazioni di valore (non rappresentano né giudizi né gradi di “normalità”) ma indicano solo la posizione all’interno di uno spazio. Il punto zero rappresenta la non-identificazione, le posizioni intermedie permettono di esprimere la fluidità e le transizioni.

Ad esempio, un individuo di sesso assegnato alla nascita femminile, che si identifica come donna e ha un orientamento eterosessuale verso partner maschili, può descriversi con la formula X, G+3, O-3. Al contrario, un maschio alla nascita con identità femminile e attrazione per uomini userà la formula Y, G+3, O-3.

"Lo Xygo non è solo un test – spiega Jannini – ma uno strumento dinamico, capace di catturare la complessità dell’esperienza sessuale umana, la sua evoluzione nel tempo e la sua interazione con corpo, mente, vissuto e società". Un sistema flessibile che può essere utilizzato da ricercatori, clinici e individui, senza necessariamente l’intermediazione di figure professionali, per esprimere in modo chiaro e rispettoso la propria posizione nell’universo dell’identità sessuale.

Non si tratta di un ritorno al “catalogare”, ma di una proposta di mappa aperta e rispettosa, che consente tanto la rappresentazione di strutture binarie quanto quelle non binarie o fluide. Proprio per questo, lo strumento è pensato anche per applicazioni non cliniche, in contesti educativi, sociali e culturali.

Il modello richiama idealmente l’approccio di Alfred Kinsey, che negli anni ’40 rivoluzionò il modo di intendere l’orientamento sessuale con una scala continua, demolendo l’idea di rigidità tra eterosessualità e omosessualità. Ma con Xygo, sottolinea Jannini, si va oltre: “L’identità sessuale non è statica. Lo Xygo cattura le sfumature, le transizioni, i vuoti e i pieni di ogni percorso umano”.

Mentre in alcune parti del mondo termini come “identità di genere” sono addirittura vietati, la scienza propone uno strumento che supera i confini linguistici e politici, mettendo al centro la persona e la sua complessità. Una “rosa dei venti” per orientarsi nel proprio sé, nella propria storia, nella propria relazione con gli altri.

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