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Il caso

Il Chicago Sun-Times ha pubblicato una lista di letture estive con libri inesistenti generati dall’IA

Un errore dell’IA attribuisce titoli inventati a celebri autori, scatenando polemiche e imbarazzo

Il Chicago Sun-Times ha pubblicato una lista di letture estive con libri inesistenti generati dall’IA

La pagina incriminata del Chicago Sun-Times

Il Chicago Sun-Times è finito sotto accusa dopo aver pubblicato una lista di letture estive contenente numerosi titoli di libri inesistenti, creati dall'intelligenza artificiale. Tra i titoli segnalati, “Tidewater Dreams” attribuito a Isabel Allende e “The Last Algorithm” di Andy Weir risultano totalmente inventati, nonostante siano associati a scrittori reali e famosi.

Marco Buscaglia, il creatore della lista, ha ammesso di aver usato l’IA per generare il contenuto, ma ha riconosciuto di non averlo verificato attentamente: “Non posso credere di non essermene accorto, è così evidente. Nessuna scusa, è colpa mia al 100%, sono completamente imbarazzato”.

Un controllo ha rilevato che solo cinque dei quindici libri consigliati esistono davvero, mentre il resto è frutto di invenzioni attribuite a nomi noti. Questo tipo di errore, noto come “confabulazione” nell’IA, è un problema comune che si manifesta quando i modelli generativi producono informazioni plausibili ma false.

Il Chicago Sun-Times ha prontamente risposto alla controversia su Bluesky, precisando che la lista non è contenuto editoriale e non è stata approvata dalla redazione: “Stiamo indagando su come sia finita in stampa. Valutiamo molto la fiducia nel nostro giornalismo e prendiamo la questione molto seriamente”.

Il supplemento, intitolato “Heat Index”, è una sezione promozionale generica destinata a più quotidiani a livello nazionale, e non un prodotto esclusivo della redazione di Chicago. Il problema arriva a pochi mesi da un taglio del 20% del personale del Sun-Times, che ha visto uscire molti giornalisti esperti.

La reazione online è stata per lo più negativa, con molti utenti che criticano l’uso di contenuti generati dall’IA non controllati. Alcuni, però, mostrano comprensione per le difficoltà dovute ai tagli del personale e al carico di lavoro, ipotizzando che il supplemento fosse un riempitivo realizzato da un singolo freelance. Qui il video su TikTok della lettrice che ha scovato l'errore, con i suoi commenti ll'episodio.

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