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Food&beverage
21 Maggio 2025 - 20:55
Il tè è la seconda bevanda più consumata al mondo, subito dopo l’acqua. Secondo le stime della FAO, nel 2022 sono stati prodotti circa 6,7 milioni di tonnellate di tè a livello globale, con la Cina, India, Kenya e Sri Lanka tra i principali produttori.
Un sondaggio pubblicato su Statista e condotto tra aprile 2022 e marzo 2023 ha rivelato che la Turchia ha il tasso più alto di bevitori di tè, con circa nove persone su dieci che dichiarano di consumarlo regolarmente. Il Kenya, uno dei maggiori produttori ed esportatori, si è classificato tra i primi posti, con l’83% dei rispondenti che beve tè abitualmente.
Sorprendentemente, il Regno Unito, noto per la sua tradizione legata al tè, ha registrato un consumo inferiore rispetto all’Irlanda, con il 58% degli intervistati britannici che dichiarano di berlo regolarmente. La Spagna, invece, si è posizionata tra i Paesi con il minor consumo, con solo quattro persone su dieci che bevono tè frequentemente.
Si prevede che il mercato globale del tè raggiungerà un valore di 134,4 miliardi di dollari entro il 2025. La crescente domanda di varianti salutari, come il tè verde, sta influenzando le preferenze dei consumatori, con un calo del consumo di tè nero a favore di opzioni percepite come più benefiche per la salute.
Il 21 maggio si celebra la Giornata Internazionale del Tè, istituita dalle Nazioni Unite per riconoscere il patrimonio culturale, i benefici per la salute e l’importanza economica di questa bevanda. L’obiettivo è garantire che il settore del tè continui a svolgere un ruolo nella riduzione della povertà estrema, nella lotta contro la fame e nella salvaguardia delle risorse naturali. Il tè non è solo una bevanda, ma un elemento chiave per milioni di piccoli coltivatori che dipendono da questa industria per il loro sostentamento. La sua produzione e il suo consumo continuano a evolversi, influenzando economie e culture in tutto il mondo.
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