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Salute

Birra analcolica: benefici, limiti e falsi miti secondo gli esperti

Contiene meno dello 0,5% di alcol, può apportare antiossidanti e idratazione, ma va consumata con attenzione

Birra analcolica: benefici, limiti e falsi miti secondo gli esperti

La birra analcolica, tecnicamente definita come quella con un contenuto di etanolo inferiore o pari allo 0,5% in volume, si distingue dalla birra tradizionale che presenta in media una gradazione alcolica di circa 4,5 gradi. Secondo il nutrizionista Ovi Dushaj, esperto di MioDottore, “questa ridotta percentuale espone il consumatore a un rischio inferiore in termini di effetti collaterali legati all’assunzione di alcol, come ipertensione e danni epatici. Tuttavia, non è completamente priva di alcol, aspetto da considerare per alcune categorie fragili, come le donne in gravidanza o persone con patologie epatiche”.

Se da un lato è vero che la birra analcolica rappresenta una valida alternativa alle bevande alcoliche, dall’altro è fondamentale inserirla in un contesto di educazione alimentare bilanciata. “Non deve essere vista come un via libera a un consumo indiscriminato. Una lattina da 33 cl, infatti, contiene circa 80-100 kcal – sottolinea Dushaj – un apporto energetico simile a quello di molte bibite light”. Alcune versioni commerciali contengono inoltre più zuccheri rispetto alla birra tradizionale, aspetto da monitorare, specialmente in soggetti diabetici o pre-diabetici.

Tra i benefici spesso attribuiti alla birra – anche in versione analcolica – troviamo la presenza di polifenoli e micronutrienti con potenziali effetti antiossidanti e antinfiammatori. “Alcuni studi indicano che possa aiutare a ridurre lo stress ossidativo, rafforzare il sistema immunitario e persino idratare efficacemente dopo l’attività fisica, in modo simile alle bevande isotoniche” spiega il nutrizionista.

Un altro aspetto interessante emerso da recenti ricerche riguarda il possibile effetto ipocolesterolemizzante della birra analcolica. “Alcuni studi hanno evidenziato che può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) e aumentare quello HDL (quello buono), grazie alla presenza di polifenoli e molecole bioattive. Ma è bene specificare che si tratta di effetti modesti, non sempre significativi e non generalizzabili a tutta la popolazione”.

Anche per la birra analcolica, le raccomandazioni principali restano le stesse della birra tradizionale: “Meglio consumarla durante i pasti o a stomaco pieno, mai a digiuno – raccomanda Dushaj – e possibilmente all’interno di un pasto bilanciato e non ricco di zuccheri”. Nessuna controindicazione particolare per gli abbinamenti alimentari, purché si tenga presente il contenuto calorico e zuccherino. L’indicazione di preferire versioni con basso contenuto di zuccheri resta valida, soprattutto per chi ha esigenze nutrizionali specifiche.

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