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dopo l'addio alla turci

La Pascale ricorda Berlusconi
«Mi manca la sua presenza»

Francesca Pascale si confessa: gli amori, la mancanza di Berlusconi e la scoperta della propria sessualità.

La Pascale ricorda Berlusconi «Mi manca la sua presenza»

Francesca Pascale, ex di Silvio Berlusconi

Un po’ per riservatezza, un po’ perché la separazione da Paola Turci è stata molto rumorosa, e così Francesca Pascale aveva deciso di defilarsi. Di recente però è riapparsa in tv prima al Gialappashow e poi accanto a Piero Chiambretti. Ora al settimanale “Chi” racconta tutti i suoi amori, a cominciare da quello con Silvio Berlusconi, al quale è stata legata per 15 anni. «Del Presidente mi manca la sua presenza. Vivo quella mancanza come se mi avessero tolto un braccio. Eppure, c’è, non riesco nemmeno a parlarne al passato. Ridevamo, scherzavamo, parlavamo. Io oggi non so più con chi parlare con quella libertà, con quella leggerezza. Chi è venuto dopo di lui ci ha provato, ma non era la stessa cosa. Ho spesso bisogno di silenzi per riportare me stessa alle sue parole, ai suoi insegnamenti. In quella dimensione è vivo, più di tanta gente in carne e ossa...». Quando ha conosciuto l’ex leader di Forza Italia e Presidente del Consiglio, sua madre stava morendo: «Il lutto per mia madre non l’ho elaborato perché avevo lui, ma, quando ho lasciato Berlusconi, è riemerso il livido, è stato un terremoto emotivo e ho fatto scelte affettive sbagliate, quasi a compensare. È una cosa che comprendo solo oggi. E mi perdono. Ho pagato il prezzo di un lutto non affrontato Berlusconi in qualche modo copriva quel vuoto, si prendeva cura di quel dolore e non mi sono mai sentita sola: mi vedevo in qualche modo ascoltata, nella presenza e nel rispetto, perché gli piaceva ascoltare. Sentivo una persona che mi era accanto e che ha alleggerito il mio lutto. Quando è andato via lui, è stata una tragedia». Tra loro l’intesa era totale e non gli ha mai nascosto nulla: «Ho detto subito a Berlusconi di essere bisessuale perché non giudicava. E profondamente rispettoso della vita, non è mai stato un problema. Non gli interessava l’orientamento sessuale di una persona, ne parlava liberamente, era aperto mentalmente più di tanti giovani... I diritti civili sono di tutti, perché interessano tutta la popolazione».

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