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'Michael', la produzione del biopic si espande in due parti per raccontare l'ascesa e le controversie del Re del pop

A interpretare Jackson sarà il nipote, Jaafar Jackson

'Michael',  la produzione del biopic si espande in due parti per raccontare l'ascesa e le controversie del Re del pop

Il biopic su Michael Jackson, intitolato semplicemente Michael, entra in una nuova fase di produzione: secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, la troupe si prepara per 22 giorni di riprese aggiuntive previste per giugno. Un’indicazione concreta che, nonostante le complessità legali e produttive, il progetto sta proseguendo verso la sua conclusione.

Il film, diretto da Antoine Fuqua e interpretato da Jaafar Jackson, nipote della defunta popstar, doveva inizialmente essere un unico lungometraggio in grado di raccontare l’intera vita e carriera del “Re del Pop”. Ma le cose si sono complicate. Ora, tutto fa pensare che Michael sarà diviso in due parti, in parte per motivi narrativi, in parte per affrontare delicati problemi legali sorti durante lo sviluppo.

Jaafar Jackson (six) e Michael Jackson (dex)

Riprese aggiuntive, ma non si tratta di reshoot

Fonti vicine alla produzione sottolineano che le riprese di giugno non sono dei classici reshoot correttivi, bensì l’espansione di una prima parte di film che, in origine, avrebbe dovuto rappresentare solo metà del racconto. L’obiettivo è ora trasformare quella metà in un film completo e autonomo, che dovrebbe concludersi con l’uscita di Michael Jackson dai Jackson 5 e il lancio della sua carriera da solista, segnato dall’album Off the Wall. E sì, ci sarà anche Bubbles, il celebre scimpanzé del cantante, confermano le stesse fonti.

Michael Jackson e il suo scimpanzé Bubbles

Un cast d’eccezione per raccontare la leggenda (e la controversia)

Nel cast, accanto a Jaafar Jackson, compaiono anche Colman Domingo, Nia Long e Miles Teller. Il film vuole ripercorrere l’ascesa dell’artista, dalle hit iconiche come Billie Jean, Beat It e Smooth Criminal, fino ai momenti più controversi della sua vita.

E qui arriva la parte più delicata: la gestione delle accuse di abuso sessuale che hanno segnato l’ultima parte della carriera di Jackson. Secondo Puck News, uno degli atti finali del film doveva includere una drammatizzazione di un presunto accusatore. Tuttavia, l’individuo in questione aveva un accordo legale preesistente con l’eredità di Jackson, che vietava espressamente una simile rappresentazione. Un dettaglio che i produttori avrebbero trascurato, complicando ulteriormente la narrazione e obbligando a riscrivere parte della sceneggiatura.

Uscita rinviata (ancora)

Durante l’ultima teleconferenza sui risultati trimestrali, il CEO di Lionsgate, Jon Feltheimer, ha annunciato che Michael non uscirà prima del 2026, confermando un nuovo slittamento (la data inizialmente prevista era aprile 2025, poi spostata a ottobre). “Abbiamo già oltre tre ore e mezza di girato”, ha spiegato Feltheimer, promettendo aggiornamenti ufficiali sulla nuova data nelle prossime settimane.

Nel frattempo, proseguono le trattative tra lo studio Lionsgate, Universal, il produttore Graham King e gli eredi Jackson, nel tentativo di concludere la prima parte del film e trovare una strada sostenibile — artisticamente e legalmente — per completare la seconda.

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