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Il caso
29 Maggio 2025 - 00:30
Immagine di repertorio
L’Unione Europea ha dichiarato che il sito cinese di fast fashion Shein viola le norme europee con pratiche scorrette come sconti fasulli e pressioni di vendita ai consumatori. L'ente ha dato a Shein un mese di tempo per rispondere alle accuse, o rischierà multe basate sul fatturato nei Paesi UE dove si sono riscontrate le violazioni. L’eurocommissario alla giustizia Michael McGrath ha detto: "Ora tocca a Shein farsi avanti, rispettare le regole e portare le sue pratiche pienamente in linea con gli standard di tutela dei consumatori dell’UE."
L’indagine dell’ente europeo per i diritti dei consumatori ha rilevato una vasta gamma di pratiche scorrette, che violano la legge europea. Tra queste ci sono informazioni ingannevoli, etichette fuorvianti, false dichiarazioni sulla sostenibilità e contatti nascosti. Sono state trovate anche situazioni in cui si simulano offerte più vantaggiose mostrando riduzioni di prezzo che non corrispondono a prezzi precedenti reali e scadenze finte per spingere i clienti all’acquisto sotto pressione. McGrath ha aggiunto: "Tutte le aziende che si rivolgono ai consumatori dell’UE devono rispettare le nostre regole. L’azione di oggi manda un messaggio chiaro: non esiteremo a chiamare a rispondere le piattaforme di e-commerce, indipendentemente da dove abbiano sede."
Inoltre, l’UE ha chiesto a Shein di garantire che le recensioni e le valutazioni dei prodotti non siano presentate in modo ingannevole ai consumatori. Un portavoce di Shein ha dichiarato: "La nostra priorità rimane garantire ai consumatori europei un’esperienza di acquisto online sicura, affidabile e piacevole".Ha aggiunto che la società sta "lavorando in modo costruttivo con le autorità nazionali per i consumatori e la Commissione UE per dimostrare il nostro impegno a rispettare le leggi e i regolamenti dell’UE, e continuiamo a impegnarci in questo processo per affrontare qualsiasi preoccupazione."
Shein è già finita sotto accusa per le sue pratiche lavorative: un’inchiesta ha rivelato che alcuni dipendenti lavoravano 75 ore a settimana, violando le leggi cinesi sul lavoro. Inoltre, nel Regno Unito, parlamentari hanno accusato Shein di non voler rivelare l’origine del cotone utilizzato nei prodotti. In risposta, Shein ha ribadito il proprio impegno a "garantire il trattamento equo e dignitoso di tutti i lavoratori nella nostra catena di approvvigionamento" e ha sottolineato l’investimento di decine di milioni di dollari per rafforzare la governance e la conformità. "Ci sforziamo di stabilire i più alti standard per la retribuzione e richiediamo a tutti i partner della catena di approvvigionamento di aderire al nostro codice di condotta," ha concluso il portavoce.
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