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SALUTE & SOCIAL

Disturbi alimentari e social: i post più pericolosi e gli effetti sul corpo

Before&After, restrizioni estreme e What I Eat in a Day: i dati di Lilac – Centro Dca rivelano come i social possano influenzare la salute mentale e il rapporto con il corpo

Disturbi alimentari e social: i post più pericolosi e gli effetti sul corpo

I social network possono diventare trappole pericolose per chi lotta contro i disturbi alimentari. Secondo un’indagine condotta da Lilac - Centro Dca, oltre l’80% delle persone coinvolte ha dichiarato di sentirsi condizionato dai contenuti visti online quando si tratta del proprio corpo e del cibo.

A pesare di più sono i cosiddetti post “Before & After”, che mostrano trasformazioni fisiche spesso legate a diete drastiche. Un contenuto su tre viene percepito come dannoso. Seguono i video in cui si documenta tutto ciò che si mangia in un giorno, con tanto di conteggio calorico, e quelli che propongono regimi alimentari rigidi come se fossero la normalità. Questi messaggi, spiegano gli esperti, possono rafforzare insicurezze preesistenti e generare una percezione distorta del proprio corpo. Secondo quanto emerso dal centro specializzato Lilac, i disturbi alimentari sono patologie complesse e multifattoriali, ma alcuni contenuti digitali possono avere un impatto negativo sul percorso di guarigione, alimentando fragilità già presenti.

La ricerca ha anche fatto emergere un altro ostacolo importante: la difficoltà di essere compresi. Il 63% degli intervistati sente che chi gli sta intorno non capisce cosa significhi convivere con un disturbo alimentare. Non mancano frasi sbagliate e stigmatizzanti, come “è solo questione di forza di volontà” o “se vuoi guarire, mangia di più”, ancora troppo diffuse.

Questi messaggi, spiegano gli esperti, possono rafforzare insicurezze preesistenti e generare una percezione distorta del proprio corpo. Secondo quanto emerso dal centro specializzato Lilac, i disturbi alimentari sono patologie complesse e multifattoriali, ma alcuni contenuti digitali possono avere un impatto negativo sul percorso di guarigione, alimentando fragilità già presenti. Un quadro che richiama con urgenza a una maggiore consapevolezza, sia tra chi comunica online, sia tra chi opera nella salute mentale e alimentare. Perché certi messaggi, seppur involontari, possono fare più male di quanto si pensi.

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