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“Tre ciotole”: Elio Germano e Alba Rohrwacher nell’intimità struggente del nuovo film di Isabel Coixet

Dalla Centrale Montemartini di Roma arriva la prima clip del film tratto dal romanzo di Michela Murgia, con una scena muta e carica di emozione.

“Tre ciotole”: Elio Germano e Alba Rohrwacher nell’intimità struggente del nuovo film di Isabel Coixet

Una scena muta ma potentissima, girata tra le statue della Centrale Montemartini di Roma, sta già emozionando il pubblico. A condividerla è stata la regista Isabel Coixet, offrendo un’anteprima del suo nuovo film, Tre ciotole, tratto dall’ultimo romanzo pubblicato da Michela Murgia prima della sua scomparsa.

Nel breve video, Elio Germano e Alba Rohrwacher si incontrano in un momento sospeso nel tempo. Nessuna parola, solo uno sguardo, una carezza, e la celebre frase di Casablanca a fare da eco: «You must remember this – a kiss is still a kiss…». La scena, immersa in un silenzio carico di emozione, parla di separazioni, ricordi e legami che restano anche quando la vita cambia direzione.

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La location scelta – la Centrale Montemartini, dove le sculture antiche convivono con vecchi macchinari industriali – amplifica la sensazione di qualcosa di eterno e fragile al tempo stesso. Le luci soffuse e i movimenti lenti degli attori rendono il momento quasi irreale, come se il tempo si fosse fermato per lasciare spazio al sentimento.

Tre ciotole nasce dall’omonimo libro di Michela Murgia, pubblicato poco prima della sua scomparsa nell’agosto 2023. La regista catalana Isabel Coixet ha saputo tradurre il dolore e l’introspezione del testo in immagini delicate e profonde. «È il mio paesaggio interiore», ha raccontato la regista, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Enrico Audenino. La storia ruota attorno a Marta, una donna che affronta contemporaneamente una separazione e una malattia che non lascia scampo.

Al centro del film ci sono due interpreti d’eccezione: Elio Germano e Alba Rohrwacher, scelti con grande precisione da Coixet per la loro capacità di raccontare l’emozione senza alzare la voce. Secondo Riccardo Tozzi, produttore di Cattleya, la scelta degli attori è stata «lucida e coerente», perfettamente in sintonia con la natura introspettiva del racconto.

Se il breve estratto già riesce a toccare corde profonde, il film intero si preannuncia come un viaggio emotivo nella complessità dell’amore, della perdita e della memoria. Tre ciotole non urla, ma resta dentro. E chi ama le storie raccontate con pudore e intensità, troverà in questo film qualcosa di raro e prezioso.

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