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Salute
04 Giugno 2025 - 00:45
Un’improvvisa ondata di paura intensa, accompagnata da sintomi fisici che sembrano travolgere il corpo e la mente: l’attacco di panico è una realtà che colpisce molte persone e spesso lascia chi lo vive in preda al terrore e all’incertezza. Definito come un episodio di forte disagio che può scattare all’improvviso, sia in risposta a una situazione specifica che senza apparente motivo, l’attacco di panico si manifesta con sintomi come palpitazioni, sudorazione, tremori, vertigini e senso di soffocamento.
Questi segnali fisici possono essere così intensi da indurre comportamenti impulsivi, come la fuga dal luogo percepito come minaccioso. Tra i sintomi più comuni si annoverano: battito cardiaco accelerato, dolore o fastidio al petto, nausea, formicolio, sensazione di irrealtà e paura di morire o perdere il controllo. Un dolore toracico, per esempio, può essere scambiato per un infarto, mentre un capogiro può far temere uno svenimento imminente, spingendo la persona a cercare aiuto o ad adottare strategie per contenere l’ansia.
Generalmente, l’attacco di panico raggiunge il suo picco entro 10 minuti e tende a svanire in breve tempo, senza provocare danni fisici. Tuttavia, se gli episodi si ripetono, possono sfociare nel disturbo di panico, una condizione che limita la qualità della vita per la paura costante di un nuovo attacco.
Il primo consiglio degli esperti è mantenere la calma e respirare lentamente e profondamente. Se possibile, è utile allontanarsi da ambienti chiusi o affollati per prendere aria fresca o fare qualche passo, azioni che aiutano a ridurre il senso di soffocamento e disagio.
Riconoscere i sintomi è fondamentale per affrontare l’attacco senza alimentare ulteriori paure. Ignorare o minimizzare l’episodio può peggiorare la situazione, soprattutto se gli attacchi diventano frequenti.
Se gli attacchi di panico non sono eventi isolati, è importante rivolgersi a uno specialista che potrà suggerire terapie efficaci come la terapia cognitivo-comportamentale. Questa mira a modificare i pensieri disfunzionali, insegnare tecniche di rilassamento e favorire l’esposizione graduale alle situazioni temute. L’obiettivo è aiutare la persona a comprendere che le sensazioni negative sono transitorie e gestibili.
Nei casi più gravi, quando la paura di nuovi attacchi condiziona la vita quotidiana, può essere necessario un supporto farmacologico con antidepressivi o ansiolitici, sempre sotto controllo medico.
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