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la rivolta delle star negli usa
07 Giugno 2025 - 15:15
L'appello delle celebrità statunitensi contro le politiche di Donald Trump ha cominciato a manifestarsi ben prima della sua elezione alla presidenza degli Stati Uniti e si è intensificato con il suo ingresso alla Casa Bianca, particolarmente riguardo i temi sociali.
Recentemente, personalità come Pedro Pascal, Ariana Grande, Dua Lipa, Paris Hilton e altri celebri volti pubblici - al momento oltre 100, con una lista in costante aggiornamento - hanno sottoscritto una lettera aperta. Questo documento chiede di evitare il taglio di 50 milioni di dollari di fondi federali previsti per il 2026. Tali risorse sono destinate ai programmi di prevenzione del suicidio dei giovani LGBTQ+ della 988 Suicide & Crisis Lifeline. "Nutriremo profondo dolore per la proposta di eliminare questi finanziamenti, una decisione che avrà conseguenze devastanti e potenzialmente letali per i giovani di tutto il Paese. Come artisti, creatori e figure pubbliche, le nostre piattaforme hanno una responsabilità chiara: dobbiamo alzare la nostra voce per proteggere la salute mentale e la vita dei giovani LGBTQ+. Non resteremo in silenzio", si legge nella missiva redatta in seguito alla diffusione di una bozza di legge, lo scorso aprile, che mira a interrompere questo vitale servizio. I giovani della comunità LGBTQ+ hanno una probabilità quadruplicata di tentare il suicidio rispetto ai loro coetanei eterosessuali.
Secondo l’organizzazione Trevor Project, che focalizza la sua attività sulla prevenzione del suicidio in questa comunità, ogni anno oltre 1,8 milioni di questi giovani negli Stati Uniti contemplano seriamente l'idea di suicidarsi. Ogni 45 secondi, qualcuno tenta tragicamente di compiere tale gesto. In risposta a questa situazione di emergenza, dal 2022 opera un programma a rischio chiusura che, ad oggi, ha messo in contatto quasi 1,3 milioni di giovani in difficoltà con operatori specializzati. "Privare questi giovani di un'ancora di salvezza veicola un messaggio inaccettabile: che le loro vite non meritano di essere salvate. Ci rifiutiamo di accettare questo messaggio - continua la lettera includendo un messaggio diretto - A ogni giovane LGBTQ+ che sta leggendo diciamo: non sei solo. Ti vediamo. Ti apprezziamo. Hai diritto di sentirti sicuro, supportato e amato per ciò che sei. Meriti l'accesso a servizi vitali che onorano la tua umanità. Potresti soffrire, provare paura o sentirti inascoltato, ma noi ti ascoltiamo. Continueremo a essere presenti e a far sentire la nostra voce. Non smetteremo di lottare per te".
Il desiderio di interrompere il supporto economico a questi servizi non costituisce, purtroppo, una sorpresa considerata ostilità di Donald Trump verso la comunità LGBTQ+, iniziata già durante la sua campagna elettorale. Ostilità divenuta concreta con il primo ordine esecutivo del suo secondo mandato, il 20 gennaio 2025, che ha imposto il riconoscimento da parte del governo di soli due generi: maschile e femminile. Questa misura ha rappresentato il primo passo verso una serie di iniziative mirate a contrastare ciò che definisce una cultura "woke". Tra queste, la cancellazione dei programmi di Diversity e Inclusion, la riduzione di oltre 125 milioni di dollari destinati alla ricerca sulla salute della comunità LGBTQ+ e lo scontro con diverse università, tra cui Harward. Le reazioni delle star, come Pedro Pascal e Ariana Grande, non si sono fatte attendere: con comunicazioni sui social media e dichiarazioni pubbliche hanno continuamente sostenuto la causa LGBTQ+.
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