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Lively vs Baldoni
10 Giugno 2025 - 10:05
La star di Hollywood Blake Lively e il marito Ryan Reynolds esultano dopo che un giudice federale ha respinto la clamorosa causa per diffamazione e tentata estorsione da 400 milioni di dollari intentata da Justin Baldoni. Una sentenza che segna un’importante vittoria legale in una vicenda che ha scosso l’industria cinematografica americana.
Il caso: accuse, controaccuse e... una guerra tra PR
L'attore e regista Justin Baldoni aveva citato in giudizio Lively, Reynolds, il quotidiano New York Times e altri per presunta diffamazione legata alla produzione del film It Ends With Us. Baldoni sosteneva che una campagna di discredito fosse stata orchestrata contro di lui, culminata in gravi accuse mosse pubblicamente, tra cui molestie sessuali e ritorsioni sul lavoro.
Ma il giudice federale Lewis Liman ha demolito gran parte delle pretese dell’attore, definendo le dichiarazioni della Lively coperte da immunità legale in quanto parte di una denuncia presentata alla California Civil Rights Department. Inoltre, il tribunale ha stabilito che non esistono prove sufficienti per sostenere che Reynolds o il New York Times abbiano agito con malizia, elemento chiave per configurare la diffamazione secondo la legge americana.
Lively rompe il silenzio: “Difendere la propria dignità non è estorsione”
In un raro commento pubblico, Blake Lively ha reagito alla decisione con un messaggio potente, pubblicato nelle sue Instagram Stories: “Come molte altre donne, ho conosciuto il dolore di una causa ritorsiva e la vergogna costruita ad arte per spezzarci,” ha scritto. “Questa causa è stata respinta, ma tante altre non hanno i mezzi per difendersi. Continuerò a lottare per il diritto di ogni donna di proteggere se stessa, la propria dignità, la propria sicurezza e la propria storia.”
Una sconfitta netta per Baldoni… ma la guerra legale continua
Oltre alla causa principale, il giudice ha anche respinto una seconda azione da 250 milioni di dollari contro il New York Times, lodando la correttezza del lavoro giornalistico del quotidiano. “Il tribunale ha riconosciuto che la legge protegge proprio questo tipo di giornalismo,” ha commentato un portavoce del giornale.
Gli avvocati della Lively hanno parlato apertamente di “vittoria totale” e ora puntano al risarcimento delle spese legali, oltre a danni punitivi contro Baldoni e i suoi collaboratori di Wayfarer Studios. Nel frattempo, la controcausa presentata dalla Lively prosegue, con il processo fissato per il 9 marzo 2026.
Verso nuove battaglie legali
Secondo i legali della star, Baldoni e i suoi avvocati avrebbero utilizzato il sistema giudiziario “per portare avanti una guerra mediatica tossica”, motivo per cui stanno chiedendo l’applicazione di sanzioni formali.
In attesa del prossimo capitolo, appare chiaro che la battaglia legale tra le due star non è ancora finita. Ma per ora, Blake Lively ha ottenuto un’importante vittoria, tanto simbolica quanto legale.
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