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Ambiente
12 Giugno 2025 - 12:35
Impatto importante sull'agricoltura
Maggio 2025 è stato il secondo mese più caldo della storia, con una temperatura media globale di 15,79 gradi Celsius, che ha superato di 0,53 gradi la media storica del periodo 1991-2020. A rivelarlo è il Copernicus Climate Change Service (C3S), che opera sotto il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto della Commissione Europea, finanziato dall'Unione Europea. Questo mese ha registrato un incremento di 0,6 gradi rispetto allo stesso mese del 2020, pur rimanendo inferiore solo al maggio 2024, che detiene il record assoluto.
Il maggio 2025 è stato particolarmente significativo anche rispetto ai dati storici: le temperature sono state più alte di 1,40 gradi rispetto alla media calcolata per il periodo 1850-1900, utilizzato come riferimento per il livello preindustriale. Questo ha segnato la fine di un lungo periodo di 21 mesi (su 22) in cui la temperatura globale è rimasta superiore di più di 1,5 gradi rispetto ai valori preindustriali. Se consideriamo il periodo tra giugno 2024 e maggio 2025, la media delle temperature è risultata essere di 0,69 gradi superiore alla media 1991-2020 e di 1,57 gradi superiore rispetto ai livelli preindustriali, confermando un trend di riscaldamento globale costante.
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In Europa, maggio 2025 ha registrato una temperatura media di 12,98 gradi, inferiore di 0,29 gradi rispetto alla media del periodo 1991-2020. Questo calo di temperatura rispetto alla media è stato in parte dovuto a condizioni climatiche più fresche, specialmente nel sud del continente, rispetto alla primavera globale che ha visto un aumento di 0,59 gradi rispetto alla media 1991-2020. Tuttavia, la primavera boreale 2025 è risultata essere la seconda più calda mai registrata, preceduta solo dal 2024.
Il clima europeo del maggio 2025 ha evidenziato un contrasto significativo tra diverse aree del continente. Gran parte dell'Europa settentrionale e occidentale ha vissuto condizioni climatiche più secche del normale, con i livelli di precipitazioni e umidità del suolo più bassi almeno dal 1979. Questo ha comportato una persistente siccità, che ha contribuito a ridurre la portata fluviale primaverile in Europa ai livelli più bassi mai registrati, a partire dall'inizio delle rilevazioni nel 1992.
Al contrario, nel sud e nella parte nordoccidentale della Russia, le condizioni sono state più umide della media. Questa disparità ha avuto un impatto importante sull'agricoltura, sull'approvvigionamento idrico e sulla gestione delle risorse naturali, aggravando la vulnerabilità delle regioni più colpite dalla siccità.
Nonostante maggio 2025 abbia segnato una piccola pausa rispetto al trend di aumento delle temperature, Carlo Buontempo, direttore del C3S presso l'ECMWF, ha sottolineato che la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale, rispetto ai livelli preindustriali, verrà probabilmente superata di nuovo nel prossimo futuro. "La tendenza a un continuo riscaldamento del sistema climatico non accenna a fermarsi, e ciò richiede azioni urgenti per limitare l'ulteriore impatto dei cambiamenti climatici", ha affermato Buontempo.
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