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Il caso

Sotto inchiesta l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia: accuse di plagio per la tesi di laurea

Indagini per falso e truffa dopo la scoperta di una tesi identica a quella di un’altra studentessa. Lei si difende parlando di “persecuzione mediatica”

Sotto inchiesta l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia: accuse di plagio per la tesi di laurea

La magistratura napoletana ha avviato un’indagine che vede protagonista l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, finita al centro delle polemiche per una presunta tesi universitaria non originale. Il caso è esploso dopo un’inchiesta televisiva trasmessa su Rete 4, che ha spinto l’Università Telematica Pegaso a effettuare controlli approfonditi.

Secondo le prime verifiche, il documento con cui Boccia si è laureata in Economia e Management nel 2020, con un voto di 91 su 110, sarebbe identico a un elaborato presentato l’anno precedente presso la LUISS Guido Carli di Roma. Il riscontro è stato ottenuto grazie al software anti-plagio Turnitin, in dotazione all’ateneo Pegaso.

Dopo aver appurato l’eventuale plagio, l’università ha sporto denuncia, dando il via a un procedimento per falso ideologico, truffa ai danni di ente pubblico e appropriazione indebita di opera intellettuale. La Pegaso si è costituita come parte offesa nell’inchiesta.

Nel mirino degli inquirenti è finita anche un’autodichiarazione presentata da Boccia, ma priva di firma, contenente riferimenti a esami universitari che potrebbero non essere mai stati sostenuti. La Guardia di Finanza sta acquisendo documentazione presso gli atenei Pegaso, Parthenope e LUISS per verificare la veridicità delle informazioni.

Di fronte all’intensificarsi dell’esposizione mediatica, Maria Rosaria Boccia ha reagito annunciando azioni legali. Ha già presentato querele contro giornalisti e organi di stampa, accusati di aver diffuso “notizie infondate” e “manipolate”. In una nota, ha denunciato un clima di “caccia alle streghe” e gravi lesioni alla sua sfera privata.

«Mi si attacca per una tesi, ma nessuno parla delle mie denunce sui presunti abusi di fondi pubblici. Perché non c’è attenzione per l’inchiesta per stalking ancora aperta che coinvolge Gennaro Sangiuliano, e nella quale sono parte attiva?» ha dichiarato.

Infine, l’imprenditrice ha sollevato dubbi sull’imparzialità dell’informazione:

«Se la libertà di stampa è a senso unico e serve solo chi detiene potere, non si può più parlare di libertà, ma di connivenza».

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